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Gazzetta dello sport: esonerato Sottil, tocca a Cioffi

In panchina i Pozzo richiamano il tecnico che nel 2022 ottenne la salvezza, ma se ne andò per guidare il Verona
Monica Tosolini

L’Udinese ha esonerato Sottil e, salvo clamorose sorprese, ridarà la panchina a Cioffi. Mentre ieri Sottil dirigeva l’ultimo allenamento, Cioffi era in viaggio verso Udine. La Gazzetta dello sport riassume gli ultimi avvenimenti in casa bianconera. Ieri l’incontro per discutere gli aspetti del contratto “che dovrebbe essere fino a giugno, con opzione per l’anno successivo in caso di salvezza, staff, programmi”. Questo ha fatto slittare a oggi la firma.

Sottil paga i risultati di questo inizio stagione, in cui manca ancora la vittoria, “Ma, soprattutto, un’involuzione tecnica e tattica incredibile. Una squadra spenta, impaurita, incapace di dare una svolta e di essere propositiva con continuità. Sottil ha avuto parecchie prove di appello. Non ha mai cambiato spartito o apportato qualche modifica. Il brillante inizio dello scorso torneo, con sei vittorie di fila, gli ha garantito una sorta di immunità, legittimata col rinnovo (a cifre ben più importanti dei 300 mila euro del primo anno) del contratto. I segnali si erano già avuti nella passata stagione quando Sottil era rimasto a lungo senza vincere. Ma la società ci ha creduto.Mettendogli, però, a disposizione una squadra priva di Udogie, Becao, Beto e con Pereyra che è arrivato ben oltre, da svincolato. Peraltro, è mancato Deulofeu (mai guarito), col quale urge un confronto serio e l’attaccante su cui puntare, Brenner si è infortunato così male da restar fuori almeno fino a fine anno. Lucca, l’investimento, la A non l’ha mai fatta. Insomma, in attacco l’Udinese è debole e questo è un buon alibi per Sottil. Che, però, si è incartato, ha sempre sostenuto le solite tesi. «Io vado avanti col lavoro», il suo mantra. Forse anche troppo. I suoi metodi, un po’ da marine, non sempre hanno convinto gli stessi giocatori. con i quali il rapporto era professionale. Sottil non è un personaggio mediatico, è chiuso, anche se era facile incontrarlo nei ristoranti del centro con le solite fidate persone, e non ama i giornalisti. Spesso in conferenza ha usato espressioni colorite e si è scaldato puntando l’indice su chi lo criticava. Lunedì sera si è scontrato duramente in diretta sulla tv del club col direttore Criscitiello. L’ultimo atto di un rapporto ormai al capolinea. Più volte ha usato l’alibi dei tanti infortunati per una squadra che lui, solo lui, ha sempre visto positiva nelle prestazioni”.

La scelta di Cioffi è raccontata così: “Cioffi non si era lasciato bene con il club dei Pozzo, sorpresi dal suo addio. Ma la società vuole un tecnico che già conosce la piazza e parla l’inglese in uno spogliatoio in cui gli italiani si contano sulle dita di una mano. E per questo motivo ha fatto la scelta. Ancora una volta, nessun progetto tecnico all’orizzonte. Ma soltanto una soluzione tampone per restare aggrappati a una serie A che a Udine si tengono stretta da 30 anni. Anche se quest’anno, per una serie di scelte infelici, rischiano di perderla”.

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