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Verona-Juve 2-2: Vlahovic e Rabiot riprendono l’Hellas

Al Bentegodi il serbo e il francese rispondono a una magia al volo di Folorunsho e a un gol di Noslin
Redazione

La Juve non sfonda a Verona. Dopo le sconfitte contro Inter e Udinese, nella 25.ma giornata di Serie A la squadra di Allegri non va oltre un pirotecnico 2-2 con l’Hellas e resta a tiro del Milan a quota 54 punti. Al Bentegodi nel primo tempo i padroni di casa sbloccano la gara con un gran sinistro al volo di Folorunsho (11′), poi i bianconeri pareggiano dal dischetto con Vlahovic (28′) per un tocco di mano di Tchatchoua su un diagonale di Kostic. Nella ripresa Noslin (52′) riporta avanti gli scaligeri e Rabiot (55′) rimette tutto nuovamente in equilibrio. Nel finale grande parata di Montipò su Chiesa

LA PARTITA
Reduce dal pareggio col Monza, contro la Juve Baroni cambia lo stretto necessario: sulla trequarti torna Suslov con Lazovic e Folorunsho, in mediana c’è Dani Silva con Duda e davanti spazio a Noslin al posto dell’acciaccato Swiderski. A caccia della svolta, Allegri invece mette mano all’undici iniziale rispetto all’ultima uscita con l’Udinese e prova a dare una scossa puntellando le corsie con Kostic e Cambiaso e affidandosi al tandem d’attacco Vlahovic-Yildiz. A buon ritmo in avvio la Juve prova a prendere in mano il possesso, ma il palleggio bianconero è lento e impreciso e l’Hellas tiene botta aggredendo alto i portatori e giocando di rimessa. Innescato da un errore in impostazione di Gatti, Lazovic testa i riflessi di Szczesny, poi Folorunsho dà una spallata alla gara con una magia al volo di sinistro sugli sviluppi di un corner. Perla che sblocca il match e costringe la Juve a reagire aumentando i giri tra le linee, avanzando il baricentro e cercando gli esterni. Dopo una buona giocata nello stretto di Yildiz, Rabiot non trova la porta di sinistro. Poi Cambiaso ci prova dal limite, ma il suo tentativo finisce largo. Più aggressiva nei duelli, la banda di Allegri guadagna metri e pareggia i conti dal dischetto con Vlahovic per un tocco di mano in area di Tchatchoua su un diagonale di Kostic. Rete che rimette tutto in equilibrio, allunga le squadre e trasforma la gara in una battaglia a tutto campo. Rapido e mobile, il Verona si accende a tratti e attacca con tanti uomini. Più disordinata e imprecisa negli appoggi, la Juve fatica invece a costruire da dietro e si appoggia direttamente a Vlahovic per innescare la manovra in verticale. Da una parte Suslov spaventa Szczesny su punizione, poi Locatelli sbroglia una situazione pericolosa e un destro di Duda non sfonda. Dall’altra Magnani ferma invece Yildiz in area e il primo tempo si chiude su un’incursione non concretizzata da Danilo. 

La ripresa si apre con l’Hellas ancora in spinta e con un colpo di testa di Magnani su calcio d’angolo. Alto e in fiducia, il Verona aggredisce, manovra con qualità nello stretto e va ancora a segno con Noslin, bravo a battere Szczesny dopo un bel taglio di Suslov. Rete a cui gli uomini di Allegri replicano subito pareggiando dopo tre minuti con un sinistro di Rabiot su assist di Locatelli. Botta e risposta che accende la gara e porta ai cambi. A caccia di idee e soluzioni, Allegri fa entrare Chiesa e Alex Sando al posto di Kostic e Gatti e passa al 4-3-3 arretrando McKennie a destra. Mossa che alza il baricentro della Juve e aumenta la pericolosità dell’attacco bianconero. Pescato in profondità da Rabiot, Cambiaso spara alto da buona posizione, poi Szczesny devia in corner un destro velenoso di Lazovic. Baroni toglie Noslin e fa entrare Swiderski, Allegri invece getta nella mischia Alcaraz al posto di Yildiz. Servito da Rabiot, Vlahovic non trova la porta di testa, poi dalle panchine arrivano altri rinforzi per il finale. Da una parte entrano Vinagre, Belahyane, Coppola ed Henry, dall’altra invece spazio a Milik e Weah. In pressione, la Juve aggredisce, resta alta e spinge. Un sinistro di Chiesa termina sopra la traversa, poi Szczesny blocca un destro dalla distanza di Belahyane. Con le squadre lunghe e tanto spazio, gli ultimi minuti sono un continuo capovolgimento di fronte. Montipò si supera su Chiesa, poi McKennie copre bene di testa su Vinagre e il match si chiude su una punizione telefonata di Alcaraz. La Juve non sfonda a Verona, mette a rischio il secondo posto e sostanzialmente alza anche bandiera bianca nella lotta scudetto. L’Hellas invece muove la classifica in zona retrocessione, respira un po’ e guarda avanti. 

IL TABELLINO
VERONA-JUVE 2-2
Verona (4-2-3-1):
 Montipò; Tchatchoua (40′ st Coppola), Magnani, Dawidowicz, Cabal; Duda, Dani Silva (40′ st Henry); Folorunsho (29′ st Belahyane), Suslov, Lazovic (29′ st Vinagre); Noslin (20′ st Swiderski).
A disp.: Chiesa, Perilli, Centonze, Charlys, Tavsan, Mitrovic, Bonazzoli. All.: Baroni
Juve (3-5-2): Szczesny; Gatti (12′ st Alex Sandro), Rugani, Danilo; Cambiaso (36′ st Weah), McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic (12′ st Chiesa); Vlahovic (36′ st Milik), Yildiz (21′ st Alcaraz).
A disp.: Pinsoglio, Scaglia, Djalò, Miretti, Nicolussi Caviglia, Nonge, Iling-Junior. All.: Allegri
Arbitro: Di Bello
Marcatori: 11′ Folorunsho (V), 28′ rig. Vlahovic (J), 8′ st Noslin (V), 11′ st Rabiot (J)
Ammoniti: –
Espulsi: –

(sportmediaset.it)

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