L’inizio di campionato ha generato preoccupazione tra i tifosi bianconeri: contro il Frosinone, una diretta concorrente per la salvezza, si è evidenziata la mancanza di qualità di un gruppo molto rinnovato. E i tifosi, alla fine, hanno riservato fischi alla squadra bianconera. Fischi che, scrive il Messaggero Veneto, sono espressione di preoccupazione anche per un “finale di mercato che sulla carta non ha saputo spostare il “barometro del tifo” verso il bel tempo”.
Sono state prese delle semplici pedine in uno scacchiere in cui ora mancano Becao, Udogie, Pereyra e Beto. Pietro Oleotto spiega la differenza portando i numeri: “
Si tratta di un poker che qualunque squadra della serie A sotto la zona Europa calerebbe sul tavolo delle formazioni con il “seme” dei titolari. I numeri ci aiutano a confortare questa affermazione. Sottil ha preso 128 presenze nell’undici di partenza sui 418 totali, più di un quarto. Pereyra e Udogie 32, Becao 28 , Beto 24. Sotto il profilo del contributo, invece, l’Udinese ha perso 20 gol tondi e 14 assist. Insomma, quei qiattro avevano messo lo zampino in 34 dei 47 gol realizzati nella scorsa stagione. Un’enormità.
Le soluzioni
I numeri nel calcio non sono tutto, si dirà. Ed è una verità, anche se fanno capire anche la personalità di un giocatore (o di un gruppo ristretto di giocatori) all’interno di una squadra. Proprio questo è l’aspetto meno allenabile. Kamana, Kabasele, Ferreira e Lucca non sono tutti dei giovincelli (i primi due hanno rispettivamente 29 e 32 anni), ma sono tutti degli esordienti in serie A e quindi non l’andare delle giornate potranno comunque crescere, così come sono migliorati nelle passate stagioni tanti dei giocatori pescati nel mondo dall’Udinese. Il problema è che la pazienza non è sicuramente una dote nel calcio”.
