Il Gazzettino punta il dito sul Var e su quanto accaduto domenica a Udine: l’episodio del contatto tra Walace e Bonaventura, interpretato inizialmente correttamente da Ghersini, è stato poi volto a favore della Fiorentina in seguito all’intervento del Var. “Il Var più che dare un aiuto crea confusione al direttore di gara, soprattutto se è giovane come il genovese Ghersini, che aveva fatto benissimo a non intervenire sul contatto Walace-Bonaventura, per poi farsi prevaricare dal Var Pairetto. Il penalty che ha indirizzato e deciso la gara di Udine non c’era proprio: le immagini di quell’episodio, che Ghersini ha deciso di andare a rivedere, dovevano essere anche interpretate con il buonsenso necessario. Va messo ordine. Il designatore degli arbitri Rocchi e il presidente dell’Aia Trentalange devono intervenire con fermezza: certi concetti sul rigore-non rigore devono essere ben chiari. Serve uniformità di giudizio, perché la serie A non può perdere di credibilità. Soprattutto bisogna evitare che in campo, a dirigere le gare, ci sia il robot e non l’uomo. Il Var deve intervenire solamente per porre rimedio a un grossolano errore del giudice di gara. Stiamo dalla parte di Gotti, che nel dopo match di domenica si è sfogato, parlando di gara falsata. In realtà il tecnico di Contarina ha scoperto l’acqua calda: il Var è nato male e sta andando ancora peggio”.
Sia chiaro però che questo non deve essere un alibi per giustificare la sconfitta: l’Udinese può fare di più e già a Genova, domenica contro la Samp, dovrà invertire la rotta dopo tre sconfitte di fila.
