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Porte chiuse al ‘Friuli’: il comunicato del GUCA

Una frangia della tifoseria ritiene ingiusto il provvedimento del giudice sportivo e, in merito alla mancata dissociazione durante la gara, spiega: "Non si era sentito nulla"
Monica Tosolini

In merito alla decisione del giudice sportivo di far giocare l’Udinese a porte chiuse il prossimo incontro casalingo, il Gruppo Udinese Club Autonomi ha diramato un comunicato: “Il Gruppo Udinese Club Autonomi esprime la propria indignazione per la decisione del giudice sportivo di squalificare lo stadio dell’Udinese, motivata dal fatto che “non sono state riportate durante i fatti chiare manifestazioni di dissociazione da tali intollerabili comportamenti da parte dei restanti sostenitori”. Non serve aggiungere altri commenti (tutti eravamo presenti) e 24.000 persone sugli spalti non hanno sentito NULLA. Per tanto non riteniamo giusto questo provvedimento e che a essere puniti siano tutti i tifosi dell’Udinese.
Ovviamente condanniamo qualsiasi forma di offesa razziale, ma penalizzare un’intero stadio per il comportamento scorretto e vergognoso di pochi soggetti, che tra l’altro sono già stati individuati e allontanati dallo stadio, a titolo definitivo, dalla società, non sembra equo”.

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