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L’Udinese si arrende sul finale ai “soliti” noti

Non basta una prestazione solida ad ottenere dei punti
Redazione

La ripresa del torneo impone alla squadra di CIOFFI in severo impegno nella capitale in casa della Roma. I giallorossi son guidati oramai d diverse stagioni, dall’istrionico Mourinho, tecnico pluri-decorato ma spesso discusso a causa di un gioco ma bello da vedere ma assai efficace nei risultati. Molti lo paragonano al friulano Capello, verso il quale se non altro, é accostabile per un’indiscusso carisma. All’Olimpico la Roma che recupera il capitano, l’azzurro Pellegrini, vanta un ruolino di tutto rispetto, ovvero 2.17 punti a partita con 15 gol fatti e 5 subiti.

CIOFFI alla vigilia sembra avere un solo dubbio, ovvero chi schierare accanto a BIJOL e PEREZ nei 3 dietro, a seguito del rientro da squalifica di KABASELE e le incoraggianti prestazioni di FERREIRA anche quando impiegato da difensore puro. La scelta finale propenderà per il portoghese. Peccato in parte per l’indisponibilità all’ultimora del TUCU, il quale offre come noto agli amanti di tatticismo, comunque importanti varianti tattiche; il sostituito, THAUVIN.

I primi 20’ scorrevano via senza troppi sussulti con portieri di fatto inoperosi. Bastava tuttavia una punizione della tre quarti ben calciata da Dybala per favorire un colpo di testa mortifero da parte di Mancini scattato sul filo del fuori gioco. La bravura del difensore giallorosso, che poco prima aveva fatto le prove generali, stava nel fatto di riuscire ad intercettare la sfera nonostante un’attenta marcatura da parte di un sempre positivo BIJOL. Niente da fare per SILVESTRI sino ad allora inoperoso. La Roma una volta ottenuto il vantaggio cercava di rallentare i ritmi amministrando il gioco lasciando però spesso l’iniziativa agli ospiti che chiudevano con il minimo svantaggio la prima frazione di gara, ben interpretata in chiave difensiva, forse un po’ meno in ottica propositiva. THAUVIN non sembrava in gran giornata non riuscendo ad inserirsi tra le linee come spesso accade al più duttile PEREYRA.

Alla ripresa si notava da subito con piacere, come la squadra di CIOFFI tendesse a prender sì qualche rischio in più, ma con l’intento evidente di fare la partita. La Roma sorniona si rintanava attendendo i friulani senza peraltro riuscire a rendere pericolose le proprie ripartenze. Dopo qualche minuto dall’avvio di ripresa, Lukaku aveva una buona occasione di testa senza peraltro inquadrare la porta. Anche l’Udinese ci provava con un paio di tiri da fuori; il primo di THAUVIN finiva abbondantemente fuori, il secondo di WALACE impensieriva in parte Rui Patricio. Si intuiva con l’andare dei minuti come la pressione esercitata potesse di fatto preludere a qualcosa di buono. Su assist calibrato di PAYERO al 57º minuto di gioco, era infatti THAUVIN ad inventarsi un gran gol di testa spiazzando l’estremo difensore romanista. Il pari peraltro meritato, consentiva alla squadra di evitare rischi tattici particolari favorendo naturali accorgimenti difensivi. Il giochino riusciva purtroppo, solo fino a qualche minuto oltre l’80º… il problema è che quando si gioca contro Lukaku-Dybala, il rischio che si può correre é sempre dietro l’angolo… Così ad una decina di minuti dal finale, una giocata eseguita in verticale tra gli avanti di Mourinho, apriva un’autostrada a Dybala che si trovava a tu per tu con SILVESTRI. La “Joya” purtroppo, rinfrescando le consuete abitudini ad uccellare i friulani, non si faceva troppo pregare a due passi dalla rete. Il tocco morbido per il talentuoso argentino era poco più che un gioco per ragazzi, il 2-1 ahinoi cosa fatta! Per la squadra bn che poco prima aveva inserito LOVRIC, KABASELE e LUCCA il colpo subito rappresentava una vera e propria doccia fredda in quanto in buona parte inatteso. 

La squadra di Mourinho infatti sembrava vivere più di iniziative individuali che di manovra. Peccato in fondo, poiché l’argentino ex Juve, seppure apparso leggermente affaticato sul finale, meriterebbe un’attenzione particolare visti i trascorsi poco favorevoli.

Il 3-1 ad opera di un altro “tipetto” che spesso si diverte contro l’Udinese (El Sharawy), ottenuto sul finale, non rappresentava altro che la conseguenza di uno sbilanciamento derivato dal tentativo estremo di recuperare il parziale.

Nessuno si era illuso in fondo di fare il colpaccio nella capitale, anche a causa del fatto che Roma come Firenze storicamente per l’Udinese sembrano trasferte tabù ancor più di Torino o Milano. La buona tenuta tattica espressa sino a pochi istanti dalla fine tuttavia, aveva illuso un po’ tutti. A nostro parere l’interpretazione tecnico-tattica dimostrata dai ragazzi rimane positiva, anche davanti a squadre evidentemente più dotate dal punto di vista tecnico, che coltivano dichiaratamente ambizioni superiori.

I punti da ottenere per una classifica ancora anemica, non potevano in fondo essere quelli dell’Olimpico, piuttosto lo saranno quelli in palio contro il Verona, alla prossima. La classifica non é fortunatamente drammatica, ma é evidente che solo tornando dopo quasi 7 mesi (!) alla vittoria al Friuli in una sfida-salvezza, nel contesto di una gara che per Mister CIOFFI non può essere uguale alle altre, potremo forse ritenere di avere veramente voltato pagina.

AM

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