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Gazzetta dello sport: Il mondo di Sottil

L'Udinese è decisamente la sorpresa più bella di questo avvio di campionato.
Monica Tosolini

L’Udinese è decisamente la sorpresa più bella di questo avvio di campionato. Merito della società, della squadra e in particolare del suo allenatore, oggi sotto i riflettori della Gazzetta dello sport. Che lo racconta così: “L’uomo che ha abbandonato la sua Venaria Reale, a due passi da Torino per vivere dove tutto è cominciato, a Siracusa, indossa sempre la tuta dell’Udinese. Abito blu per ora no grazie. Fa ancora caldo. Andrea Sottil, 48 anni, da 25 con la stessa donna, Monica, padre di due figli, uno dei quali, Riccardo, sta esplodendo alla Fiorentina, si agita, urla, sta in piedi e dà indicazioni di continuo. Ingaggio in linea con i parametri dei Pozzo: 300 mila euro. Sottil la sognava quella panchina. Si guardava l’Udinese e ieri, entusiasta, lo ha ribadito in tv: «Felice di essere partito dal basso, ma questo club lo desideravo. Sono molto sicuro di me». C’era stato da difensore, dal 1999 al 2003. Ora tutta la Dacia Arena, dall’alto dei 16 punti, urla il suo nome.

Che calcio

Sottil lavora tanto. Di più. Prima delle nove, ogni mattina è al campo. In ritiro è stato duro. Pochi riposi, tanto campo. Doveva adattarsi, lui che ha vissuto di difesa a quattro, al modulo della casa, il 3-5-2. Lo ha fatto. Perché sa cosa significa essere aziendalista, anche se è schietto e diretto. Pure con i calciatori che stanno apprezzando questa sua qualità. E’ partito male, ha svoltato fortunosamente a Monza (prima vittoria). Ora non si ferma più. Cinque vittorie di fila: Monza, Fiorentina, Roma, Sassuolo e ieri Inter con una prova magistrale. I segreti sono tanti: difesa tosta che ora è rodata: Becao, Bijol, Perez. Masina si è rotto il crociato. Un portiere come Silvestri che a Udine non si danno pace perché da oggi non sia a Coverciano. La mossa di Pereyra a destra e la libertà concessa a Deulofeu. Un carrarmato come Walace in mediana, la scoperta Lovric, i gol di Beto, la crescita di Udogie e di Makengo. Ma anche i tanti cambi. Sottil non dimentica nessuno e dà fiducia a tutti. La squadra, secondo il dibattito pubblico, ottiene questi risultati per la sua incredibile fisicità. Ma quella di quest’anno ha tanti cambi in tutti i ruoli. E Samardzic, Arslan (ieri a segno), Success, Ehzibue, Nuytinck, Ebosse, Nestorovski risultano sempre preziosi. L’Udinese è aggressiva come poche squadre. Sottil è maniacale in questa ricerca. Densità e intensità. «La squadra ha un gran motore» dice lui. Che vuole sempre i suoi in avanti. E non più incentrati sulle sole ripartenze in velocità. Sottil vive per loro e con loro. Si agita, ma ha smesso di protestare, come faceva in B, e di essere fumantino. Lo aveva promesso a inizio ritiro. «Sono un uomo equilibrato», ha detto ieri.

Vita

A Udine il tecnico abita in centro. Aveva, ai tempi in cui giocava, una casa a Lignano. L’ha venduta. La sua pace è in Sicilia. Non è mondano. E’ un po’ chiuso, dà poca confidenza. Non è mediatico alla Mourinho. Preferisce parlare con il lavoro e con i fatti. Che gli danno ragione. La sera, quando esce, lo fa con la moglie Monica e col vice Gianluca Cristaldi, fidato assistente dai tempi di Siracusa. Alle coppie si uniscono, ogni tanto a cena in centro, soprattutto dopo le partite, gli altri due collaboratori storici: il preparatore Cristian Bella e il match analyst Salvatore Gentile”.

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