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Cioffi l’Udinese nel destino. Il ritorno per dare energia alla squadra

Dalle parole in conferenza stampa, una idea sul Cioffi bis: le principali considerazioni del tecnico tornato in bianconero
Monica Tosolini

Il primo Cioffi in versione ‘allenatore in prima’ davanti al taccuino di un giornalista, svelava un giovane che appariva spavaldo, eccitato dalla grande occasione che aveva davanti, quasi esaltato. Certamente capace di trasmettere questa sua energia alla squadra. E dal dicembre 2021 al maggio 2022 alla squadra ha dato soprattutto questo. Da lì riparte, da quella energia di cui l’Udinese, oggi rattristata dai risultati, ha tremendamente bisogno. Cioffi torna più maturo ma ugualmente convinto di poter dare ancora tanto all’Udinese. Anche se l’atteggiamento, in conferenza stampa, appare sì sicuro, ma più ‘posato’. D’altro canto, sa di dover render conto di un addio che la piazza non ha ancora digerito. Va di fioretto, concedendosi solo un “la prima volta è fortuna, la seconda è destino“. Pone l’altra guancia, anche se ripete che la sua scelta, allora, è stata professionale e “la società ha capito la mia buona fede, la mia professionalità e perché no, la mia ingenuità”. E’ tornato a testa bassa, per ‘amore di questa terra’ e, inutile nasconderlo, per tentare di rilanciare la sua carriera.

In mezz’ora di conferenza, non ha alzato i toni e non ha promesso rivoluzioni. Come i suoi predecessori ha ricordato le capacità della società sul mercato manifestando quindi, a rigor di logica, fiducia nel potenziale della squadra. In fondo, ha ricordato, qui si sono visti nel tempo giocatori come Becao, Walace, che al loro arrivo non erano certo i calciatori che sono diventati oggi. Il potenziale della rosa, quindi, non è in discussione. E’ questo uno dei concetti espressi all’alba del suo ritorno. Dovrà quindi lavorare sulla condizione mentale del gruppo, in modo da rendere tutti più consapevoli perché all’Udinese non ci siano solo tre/quattro leader, ma tutti si rendano conto di esserlo, perché in tutti c’è una componente di leadership che sta all’allenatore tirare fuori. Anche e soprattutto attraverso il dialogo, che lui ha subito cercato con i nuovi e ripreso con i ‘vecchi’, Success e Walace in testa. E, a proposito di Walace, deludente in questo inizio di stagione, è sicuro: tornerà quello di prima, già dalla partita con il Monza.

Non farà stravolgimenti: il modulo rimarrà lo stesso, solo che verrà interpretato in maniera diversa. E anche in Coppa Italia, appuntamento utile per veder giocare la squadra e trarre ulteriori indicazioni utili a trovare la retta via.

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