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Papà Samardzic: “Non è necessario che Lazar vada via quest’anno”

Il padre agente del centrocampista: "C'è stato un errore di comunicazione con l'Inter: loro hanno trattato con la Pimenta e volevano chiudere l'affare solo con lei. Ma lei si è inserita senza autorizzazione nella trattativa".
Monica Tosolini

Il papà di Lazar Samardzic riaccende i riflettori sul trasferimento all’Inter saltato in maniera clamorosa. Mladen Samardzic ha deciso, dopo essersi consultato con i suoi legali, di rendere pubblica la sua verità sulla vicenda, spiegando tutto in una intervista esclusiva concessa a Sportitalia. Partendo dalla rivelazione che la trattativa era stata gestita dall’intermediario Claudio Vagheggi. Per poi insistere su un punto: Rafaela Pimenta si è inserita nella trattativa senza essere stata chiamata in causa da lui o dal suo entourage. L’Inter voleva chiudere solo con lei, ai Samardzic non aveva fatto vedere alcun contratto. E infine, spiega che i Pozzo, che volevano il trasferimento all’Inter tanto quanto lui e il figlio, hanno capito: il rapporto con la famiglia friulana rimane ottimo e Samardzic lascerà l’Udinese solo in pieno accordo con il club bianconero. Ma non è indispensabile che questo avvenga subito.

Ecco le sue parole: ““L’inter ha fatto un errore: ha fatto tutta la trattativa e ha chiuso l’affare con una persona che non aveva il permesso per farlo, Rafaela Pimenta. Io l’ho vista una volta sola nella mia vita. Non so lei come abbia fatto a infilarsi in questa cosa, perché la trattativa era tra Udinese e Inter: poi ci siamo trovati lei in mezzo, che voleva chiudere l’affare senza il nostro permesso. Quindi quando ho ricevuto la bozza di contratto dall’Inter e abbiamo visto che c’era lei come intermediaria e rappresentante di Lazar, abbiamo chiesto che questo fosse cambiato. Abbiamo chiesto di parlare direttamente con l’Inter, di avere un incontro con loro e di cambiare questo aspetto: ma loro ovviamente non hanno voluto più fare l’operazione così, senza di lei, sostenevano che l’agente di Lazar fosse lei”.

Mladen Samardzic insiste sulla figura della Pimenta, non autorizzata da lui e dal suo entourage a trattare con l’Inter. E sottolinea anche di aver fatto presente la cosa all’Inter e a Marotta in persona: “ci siamo incontrati quel venerdì (11 agosto, ndr) a Milano e ho spiegato a loro tutto. Gli ho spiegato che non c’era nessun permesso per la Pimenta di parlare a nome di Lazar. Ma non hanno voluto parlare più di nulla perché erano molto arrabbiati perché continuavano a dire che era lei l’agente. Ma potete controllare ovunque, anche su internet, che la Pimenta non è mai stata l’agente di mio figlio. Il “problema di comunicazione” è stato solo questo, perché mio figlio voleva andare all’Inter, l’Udinese voleva venderlo all’Inter e l’Inter voleva prenderlo. Era tutto ok, se non fosse stato per questo “problema di comunicazione”.

Con l’Inter i Samardzic non hanno mai avuto modo di discutere di soldi, perché, spiega Mladen, “nel momento in cui ho spiegato che la Pimenta non era l’agente, automaticamente per l’Inter era già tutto chiuso e non erano più interessati, perché, non si sa perché, pensavano che Rafaela Pimenta fosse l’agente”.

Samardzic parła di errore di comunicazione a cui l’Inter non ha voluto porre rimedio. L’Udinese voleva vendere Samardzic all’Inter, il ragazzo voleva vestire il nerazzurro di Milano, Marotta voleva il giocatore. Ma tutto è saltato, secondo quanto afferma il padre-agente del giocatore, per un presunto errore di comunicazione. Dice ancora che”io sono solo un padre che vuole il meglio per suo figlio. A Udine gioca, perchè lui ama il calcio: sicuramente vuole migliorarsi sempre e vuole giocare un giorno in Champions, ma questo è possibile solo se crescerà, giocando sempre meglio con l’Udinese. Non ci importa dei soldi: se li volevamo, potevamo andare in Arabia Saudita. Noi vogliamo una carriera e l’Inter sicuramente era una buona situazione, ma sinceramente… Non è stato possibile fare l’operazione”.

Sul futuro, sottolinea che i rapporti con i Pozzo, che hanno capito la situazione, sono ottimi e che quindi “lavoriamo tutti insieme per il futuro e se l’Udinese ci dirà che avranno avuto un’offerta che reputano valida, ne parleremo con mio figlio. Se l’Udinese dirà di sì e noi diremo di sì, sarà la decisione giusta da prendere, ma non è necessario che vada via per forza quest’anno. Ha 3 anni di contratto e un futuro davanti per cambiare club: quando troveremo una situazione perfetta per tutte le parti in causa, per il club e per noi, vedremo“.

E chiude assicurando che dietro a tutta la vicenda non c’era nessun altro club. Giusto per raccontare la verità, fino in fondo.

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