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Udite, udite, l’Udinese si è ritrovata!

In uno stadio Friuli da sold-out, l’Udinese vuole, ma anche deve, dimostrare alla propria tifoseria che la crisi di vittorie tra le mura amiche é oramai un ricordo.
Monica Tosolini

In uno stadio Friuli da sold-out, l’Udinese vuole, ma anche deve, dimostrare alla propria tifoseria che la crisi di vittorie tra le mura amiche é oramai un ricordo. Contro i campioni d’Italia in carica, ci si gioca molto del proprio onore, buona parte della stagione, diverse riconferme in ottica futura, e non ultimo, fors’anche un residuo scampolo d’Europa.

Pioli deve rinunciare al vice campione del mondo Giroud e all’influenzato Theo Hernandez, rilanciando dal primo di gioco il talismano Ibrahimovic, solitamente prodigo nella sfida ai friulani. SOTTIL, molto fiducioso in relazione alla buona settimana di lavoro sviluppata dal proprio gruppo, presenta un 352 con SUCCESS a supporto di BETO; in mezzo fiducia a SAMARDZIC , piu propositivo rispetto all’intenditore ARSLAN e all’incursione LOVRIC che parte dalla panchina assieme a THAUVIN.

Si parte con un’Udinese molto propositiva e attenta; sono proprio i padroni di casa a dettare i ritmi di gioco. Dopo 9’ da un’azione di SAMARDZIC che ruba un pallone in mezzo al campo mal gestito da Bennacer, il Tucu si inventa un diagonale lento ma mortifero sulla destra di Maignan sorpreso dalla traiettoria. La squadra di SOTTIL insiste e si procura in poco più di un quarto d’ora ben 5 angoli, tutti calciati dal giocatore nato a Berlino. A tratti sembra di ammirare la squadra concentrata e famelica della prima parte di stagione. A metà frazione i campioni d’Italia provano ad organizzare qualche giocata coinvolgendo maggiormente Diaz. La velocità del piccolo rossonero mette in qualche difficoltà la retroguardia guidata da BIJOL, ma é Leao che a pochi minuti dal 45º si procura un rigore a dir poco dubbio. L’attaccante portoghese controlla appena dentro l’area di rigore un lungo lancio dal centrocampo, mette a terra e prova a superare BIJOL il quale ha la “sventura” di toccare prima con il ginocchio e poi con la spalla, dunque solo in seconda battuta. È notorio che in tale circostanza il rigore non si fischia mai(!), tanto che Doveri trovandosi a pochi metri dal fatto lascia correre con ampi gesti rassicuranti per i bianconeri, oggi in divisa grigia. Ma come spesso accade il Var diventa artefice andando sopra anche ad un arbitro che meglio non poteva essere piazzato…. La morale é scontata, arbitro spersonalizzato con totale deferenza verso il potente diavolo che ringrazia per un rigore inventato di sana pianta. Ibra si incarica di battere il penalty non curante che proprio SILVESTRI lo annichilí a Verona. La giustizia divina consente al portierone di Castelnuovo ne’ Monti di esibirsi nell’ennesima prodezza, neutralizzando il tiro angolato dello svedese. Il popolo bn é in letterale visibilio, non fosse che dopo un minuto di gioco il direttore di gara ancora una volta “pizzicato” dal vero arbitro (il Var appunto) trova la forza per non dire altro… di bloccare il gioco per rifischiare il penalty. Ibrahimovic ricalcia di forza e segna portando i suoi al pareggio. SOTTIL non regge emotivamente ad un’altra apparente ingiustizia ricevuta (forse più per il tempo trascorso che per l’equità di giudizio), nonostante BETO fosse entrato in area prima del tiro, andando poi a toccare ingenuamente fuori area la palla ribattuta da SILVESTRI. La squadra però non ci sta, volendo dimostrare di essere viva e mettendosi nonostante tutto a macinare gioco. SUCCESS si inventa un assist rasoterra sul quale BETO (alla Haaland) si avventa anticipando Thiaw e andando a siglare un 2-1 dal sapore di equità ristabilita. Finiva la frazione con oltre 6 minuti di recupero e un vantaggio assolutamente meritato.

Alla ripresa toccava ai rossoneri cercare di ristabilire la parità attraverso il gioco, che non mancava, ma non produceva alcun pericolo reale se si esclude un colpo di testa centrale di Thiaw ben intercettato da SILVESTRI. L’Udinese si affidava a ripartenze presidiando bene la difesa. Peccato per le ammonizioni toccate a PEREZ e WALACE prima e BECÃO dopo, entrambi in diffida e dunque costretti a saltare la sfida con il Bologna alla ripresa. Il mister bn nell’ordinare dalla tribuna i cambi consueti, come spesso gli capita, attorno al 70º (quando la situazione é favorevole), riceveva dalla buona sorte una ottima giocata da parte di SUCCESS che, liberatosi di Thiaw dalla linea di fondo, trovava una sorta di assist per UDOGIE il quale ciccava in parte il tiro, fornendo tuttavia un assist perfetto per EHIZIBUE che da pochi passi, in sospetto fuori gioco, ribatteva in rete. Fortunatamente il Var non riusciva a rovinare la festa e il gol dell’olandese veniva convalidato, con gran sospirone da parte dell’intero popolo bianconero. 3-1 sul Diavolo a poco più di un quarto d’ora dalla fine, rappresentava per tutti ció che di meglio ci si poteva attendere. Con la terza marcatura subita, il Milan dimostrava di avere incassato il colpo da ko, tanto che la reazione produceva ben poco, nonostante i cambi effettuati da Pioli. Finiva esattamente dopo mezzo anno, 18 settembre – 18 marzo, l’astinenza della vittoria tra le mura amiche per la gioia dell’intero mondo bn, riconciliatosi totalmente con i propri beniamini. Curioso che si sia passati da una squadra meneghina all’altra, ovvero due candidate al titolo, prima l’Inter ora il Milan con il medesimo risultato.

15 giorni di vera goduria prima della ripresa, per un’Udinese apparentemente ritrovata. 38 punti in 27 gare iniziano a rappresentare un bel bottino. Forse non é il momento di rilanciare candidature europee nonostante una classifica incoraggiante, ma si configura l’opportunità di avere poco o niente da perdere nel provarci con adeguata cazzimma… Secondo noi la formazione apparentemente coraggiosa con interpreti offensivi dentro dall’inizio – 2 attaccanti e 2 mezze punte – rappresenta la formula più suggestiva. Se SUCCESS non segna, ma continua a fornire prestazioni con tanto di assist, allora disporre di 3 bocche da fuoco con BETO “cattivo” in area, nonché in grado tecnicamente di giocar palla a centrocampo con interpreti di qualità (vedi SAMARDZIC e PEREYRA), non potrà che essere “la condizione” più perseguibile.

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