Avanti a colpi di scena nella telenovela Inter-Samardzic. Ieri, il più eclatante, è stato che l’ultimatum del club nerazzurro è scaduto senza un nulla di fatto e Ausilio ha dato ancora due giorni di tempo al serbo e al suo entourage per firmare un contratto che è già pronto. In una giornata meno intensa a livello mediatico di quanto lo sia stata nella realtà, si racconta di un Mladen Samardzic che ha dato buca per ben due volte all’appuntamento fissato dall’Inter ma anche dell’incredibile mossa del padre procuratore di assoldare un terzo agente per trattare con la società milanese. Si agita l’entourage di Samardzic mentre Inter e Udinese rimangono ferme sulle rispettive posizioni: Ausilio e Marotta non intendono cedere di un centesimo alle richieste del papà del serbo, l’Udinese ritiene il centrocampista fuori dal suo progetto e non pensa minimamente a riprenderlo in rosa. Gli concede, come aveva fatto all’alba dell’operazione, di allenarsi in maniera differenziata al Bruseschi, ma nulla più.
Il nodo delle commissioni agli agenti sta frenando il trasferimento e genera sconcerto in tutti i soggetti coinvolti, compreso quel Giovanni Fabbian a cui l’Udinese tanto ambisce e che, da parte sua, aveva già concordato il cammino inverso a quello di Samardzic. Così torna in ballo anche il nome di Roberto Pereyra, che continua ad allenarsi e si concede ancora tempo (mancano 17 giorni alla chiusura del mercato) per scegliere dove indirizzare la sua carriera: ora si è fatta avanti anche la Samp mentre l’ipotesi Inter rimane sempre lontana. Ma occhio anche alle voci su Toma Basic: all’Udinese piace e i contatti sono avviati.
