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Colpaccio bianconero, sbancato l’Olimpico

Grandi i due attaccanti bianconeri, contro una Lazio forse stordita dall’uscita in Champions
Redazione

La novità é quella di ZARRAGA al posto dello squalificato ed insostituibile WALACE. A farne le spese é SAMARDZIC che si accomoda in panchina. Dentro anche El TUCU a presidiare la corsia di destra, in luogo di EHIZIBUE.

La classifica maturata nel corso del posticipo previsto dal calendario, obbliga i ragazzi di CIOFFI a fare punti pena il risucchio nella zona meno nobile della classifica, quella con vista inferno.

Partono bene i padroni di casa che sembrano essersi buttati alle spalle la debacle di Monaco. Un paio di buone occasioni generate dalla qualità tecnica dei centrocampisti e degli avanti biancazzurri. Zaccagni in particolare, coglieva un legno già al 3º di gioco mettendo i brividi ad OKOYE. Con Anderson a menar le danze e a confezionare rifiniture col cesello, era sempre Zaccagni a divorarsi il gol poco prima della mezz’ora. Da quel momento l’Udinese iniziava a prendere coraggio confezionando delle ripartenze pericolose.

Provedel si opponeva in ogni circostanza con gran tempismo, consentendo ai suoi di chiudere in parità la prima frazione che vedeva sì un certo predominio di gioco dei padroni di casa, ma con una squadra friulana sempre pronta a pungere grazie ad un LUCCA divenuto oramai fondamentale nel gioco d’attacco. Peccato per l’ammonizione sul finale di frazione di un ottimo PEREZ già in diffida (salterà la gara con il Torino).

La ripresa partiva sorprendentemente al fulmicotone. Udinese tonica capace dopo pochi minuti di trovare la rete Grazie ad una gran azione di THAUVIN che favoriva un tiro cross di KAMARA deviato con soluzione vincente da LUCCA, dimostrando di essere oramai un vero centravanti di razza. Bianconeri forse inaspettatamente in vantaggio dinnanzi ad una Lazio che orfana di Sarri in tribuna, ma soprattutto di Anderson sostituito per infortunio nell’intervallo, peraltro non si perdeva d’animo. La squadra di CIOFFI, ignorando i cali di tensione tipici del gol appena realizzato, non ci metteva il necessario ardore agonistico, tanto che con un sussulto sull’out di sinistra, Zaccagni trovava una fortunosa deviazione di GIANNETTI che batteva inesorabilmente il proprio portiere attraverso una parabola diabolica.

Tuttavia l’Udinese si avvale già da qualche settimana di un super THAUVIN, punta che si ricorda di esser stato anche campione del mondo; il francese maramaldeggia a proprio piacimento in area sino a trovare lo spagnolo ZARRAGA che dimostrava come CIOFFI alla vigilia non avesse affatto errato in merito alle proprie scelte. In meno di 4’ si passava dal nulla di fatto al tambureggiante 1-2, con prospettive molto interessanti.

La Lazio cercava la verve dei giocatori dotati di maggior talento, oltre agli inserimenti del solito Vecino. La miglior occasione la confezionavano Lazzari e Isaksen, con il trottolino di Bassano del Grappa che si presentava in solitaria davanti a OKOYE il quale non solo sbarrava la strada al veloce esterno, ma si opponeva alla grande anche alla conclusione successiva del sostituto di Anderson che aveva seguito l’azione. Da quel momento la Lazio si scomponeva cercando solo giocate d’impulso, mentre i bianconeri accarezzavano dopo 15 gare il rientro di Jaka BIJOL il quale andava a sostituire un buon FERREIRA cresciuto con il minutaggio. 

Pochi istanti prima dentro anche SAMARDZIC e ZEMURA a dare freschezza atletica ai compagni. La resilienza bn trovava col passare dei minuti, forza e convinzione con un TUCU sempre intelligente, in parte stoico nel guidare i compagni grazie ad una personalità e carisma che i compagni non esitano a riconoscergli.

Finiva al 102º con una Lazio confusionaria (LUCCA si guadagnava persino un rigore che l’arbitro non vedeva…), e un’UDINESE lucida nella gestione del vantaggio, alla fine meritato per capacità di sacrificio e attaccamento alla maglia. Esemplificativo il riscontro tra THAUVIN e CIOFFI in occasione della rete dello spagnolo.

Una vittoria all’Olimpico dunque dall’importanza capitale. Con una classifica così complessa il rischio di affrontare la gara con timori reconditi era plausibile. I ragazzi all’inizio hanno in parte sofferto la vivacità dei capitolini, ma alla distanza hanno saputo prendere le misure sino a trovare una vittoria preziosissima, dimostrando che in trasferta contro le grandi o pseudo-tali, ovvero quando non c’é obbligo di fare la gara, i risultati sono migliori di quando si affrontano le “piccole” al Friuli.

La corsa all salvezza riceve da ieri una grande iniezione di fiducia attraverso l’impulso di un risultato di prestigio. Sappiamola cogliere in umiltà, in fondo solo così si potrà raggiungere l’agognato traguardo stagionale.

AM

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