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Bologna, occasione persa

Un Bologna letteralmente decimato da una sequela di infortuni e squalifiche, affronta al Dall’Ara un Udinese affamata di punti salvezza.
Monica Tosolini

Un Bologna letteralmente decimato da una sequela di infortuni e squalifiche, affronta al Dall’Ara un Udinese affamata di punti salvezza. GOTTI non altera il proprio cliché tattico sciogliendo l’ultimo dubbio di formazione in favore di LASAGNA preferito a NESTOROWSKI.

Il primo quarto di gara scorre senza troppi sussulti emozionali, almeno sino a che OKAKA su calcio piazzato partito dai piedi di RDP, punisce di testa uno schieramento “morbido” dei padroni di casa. Il vantaggio dei bn che perdono l’ottimo SEMA azzoppato in un contrasto di gioco, non sortisce particolari velleità tra i felsinei, i quali chiudono la frazione sotto di uno. Udinese che esibisce a tratti una qualità di gioco apprezzabile con buona corsa.

La ripresa obbliga gli uomini di Mihailovic in svantaggio, a fare la partita, ma la mancanza di uomini dal pregevole palleggio come Sansone e Soriano rende l’impresa un po’ più complessa. Barrow e Orsolini sembrano i più ispirati nonostante la retroguardia bianconera appaia vigile. Musso compie interventi di poco superiori all’ordinaria amministrazione, disimpegnandosi egregiamente sui perfidi corner calciati dal sinistro educato di Orsolini; lo stesso, a 8 minuti dal termine a seguito di una buona trama d’attacco, a non più di 8 metri dall’estremo difensore friulano, conclude di poco a lato.

Agli almeno 300 tifosi giunti da Udine e posti dietro quella porta, oltre ad un inevitabile sospirone di sollievo per la colossale occasione sciupata, riteniamo si sia consolidata la convinzione di averla fatta franca trasformando il mancato gol subito in un potenziale gol da realizzare. Niente di più errato. Pur in deficit di titolari la squadra di casa dimostrava l’orgoglio caratteristico del proprio tecnico, punendo al 91º un’Udinese troppo remissiva per meritare una vittoria, risultato che avrebbe assunto una valenza straordinaria in merito alla affatto rassicurante classifica.

L’ingresso di WALACE per FOFANÀ e soprattutto di JAJALO per KL15, hanno manifestato infatti da parte del tecnico, una precisa volontà di difendere il risultato in essere, limitandone al contempo il potenziale da ripartenza affidato unicamente ad uno stremato OKAKA. La vocazione della nostra compagine è per identità congenita, quella di mettere in campo un grande potenziale fisico in grado in qualsiasi momento di organizzare delle ripartenze “letali” affidate alla saggezza tattica ed alle qualità tecniche di RDP oltre alla velocità di KL15.

Oggi tuttavia, una volta di più se servisse, ci siamo amaramente resi conto di quanto stolta fosse stata l’operazione di trasferire PUSSETTO in Inghilterra per ricevere in “cambio (!?) una riserva – ZEEGELAAR- che nel Watford non vedeva nemmeno la panchina… Ci si potrebbe chiedere in chiave critica chi incarni oggi in organico, l’alternativa a Kevin LASAGNA. Non si dica NESTOROVSKI o TEODORCZYK entrambi centravanti affatto in grado di lavorare sulle corsie esterne, area molto affine per contrapposizione, alle qualità tecnico-tattiche del Nacho, riteniamo per niente entusiasta di giocare 8/10’ a partita nel regno d’Albione…. Applausi allora al genio che ha istruito questa operazione, la quale ha avuto il merito di portare a Londra un elemento che sposta poco e nulla, peraltro in grado al contempo, di inaridire un organico verso cui il tecnico deve attingere con estrema limitatezza.

Se salvezza sarà, si vocifera possa essere proprio l’apprezzato tecnico di Andria la figura cui affidare l’incarico per la stagione futura. Fossimo in lui qualche perplessità sorgerebbe, se non altro in relazione alla voce in capitolo attraverso la quale egli stesso possa incidere sull’organico da approntare. Nemmeno quest’anno la rosa allestita è tra le peggiori sia chiaro, ma perché orientare la barra sempre e comunque sul minimo indispensabile per galleggiare sopra la mediocrità? I sogni in casa friulana appaiono purtroppo riposti da tempo immemore.

In merito alla società, la conferma peraltro per le stagioni a venire di un tecnico capace a costi da saldo è prerogativa succosa, evidente. Ci fosse altresì il fallimento del progetto sportivo 20/21, il colpevole sarebbe già identificato e questo GOTTI, che ingenuo non è, lo ha percepito da tempo. Diverso sarebbe orientarsi su profili giovani maggiormente consacrati nel ruolo, vedi GIAMPAOLO (da tempo sul taccuino dei sogni…, dei tifosi però), DE ZERBI o DI FRANCESCO, tecnici capaci ma col difetto di costare molto per le casse bianconere e pretendere giocatori da massima serie. Un abominio!

Mister tenga duro, almeno noi tifosi, mai la lasceremo solo!

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