Messaggero Veneto: basta colpi a salve

I numeri parlano e dicono molto. Soprattutto per quanto riguarda Sandi Lovric, che il Messaggero Veneto vede bene come emblema di questa Udinese, “una squadra alla quale manca sempre il classico centesimo per fare un euro al momento di presentarsi alla cassa dove distribuiscono i punti. Perché lo sloveno, a livello di generosità, ha pochi eguali all’interno della rosa a disposizione di mister Gabriele Cioffi. Insomma, non si può mettere in discussione uno che, dati alla mano, è l’autentico maratoneta bianconero, un elemento equilibratore sullo scacchiere tattico come confermano i chilometri percorsi in ogni partita”.
Cioffi lo impiega da mezzala destra, accanto a Ebosele prima e Pereyra ora. La situazione, e il suo rendimento, cambiano anche in base al compagno di reparto: “un conto è sacrificarsi per uno tatticamente scellerato come Ebosele, in cerca di gloria con le proprie potenti accelerazioni, un’altra è alimentare la manovra con il “Tucu”, decisamente più produttivo del nazionale irlandese, come conferma anche il gol nato a Reggio Emilia, quello del pareggio contro il Sassuolo, sull’asse Pereyra-Thauvin”. Ne va della “lucidità con la quale Lovric si ritrova a fare i conti quando è chiamato a sua volta a inserirsi in fase offensiva, nell’area di rigore avversaria, considerando che al nazionale sloveno la gamba non manca. È successo anche con lo stesso Sassuolo, nel primo tempo, quando il numero 4 bianconero ha sprecato un paio di occasioni d’oro con altrettante conclusioni sbilenche. Un vero peccato, ma anche un dato che è una costante, nell’arco dell’intera stagione, se è vero che solo il 38% dei suoi tiri sono finiti nello specchio, quindi soltanto 12 (un gol contro la Fiorentina al Franchi) sui 32 tentati. È lì che l’udinese deve migliorare: non può più sparare a salve, a cominciare da domani, contro l’Inter, quando si ritroverà anche con un attacco da inventare, vista la squalifica di Lucca che si somma alle consuete assenze di Brenner e Davis”