La Gazzetta dello sport, analizzando i dati del Football Observatory del Cies, ha scoperto che la Serie A è ringiovanita, utilizza di più i giovani. Non tanto gli Under 21, ma quelli nella fascia 21-25 anni. Infatti, “le squadre italiane che nelle prime otto giornate hanno utilizzato più giovani sono Frosinone (età media 24,87 anni) e Lecce (25), ovvero due delle rivelazione della Serie A. Almeno fino a questo momento. Con una precisazione: il Lecce i suoi ragazzi li ha tutti di proprietà. Attenzione: qui non si parla di età media delle rose in assoluto in base ai tesserati, ma di quelle in base ai minuti effettivamente giocati. In particolare, la squadra di Di Francesco, domenica scorsa, è scesa in campo con la formazione titolare più “verde” del campionato (età media 23,8), mandando a segno Matias Soulé, il giocatore più giovane (aprile 2003) ad aver preso parte ad almeno tre gol in questo campionato (due reti, un assist). Sempre il Frosinone, contro il Verona, ha applaudito il debutto del brasiliano di proprietà del Real Madrid Reinier (gennaio 2002), uno dei tre giocatori nati negli anni 2000 capaci di segnare in tre dei cinque campionati top: gli altri sono lo juventino Moise Kean e Tanguy Nianzou del Siviglia, ex Bayern e Psg.
L’altro dato interessante è quello del minutaggio per fasce d’età, che fotografa al meglio gli anni di chi va in campo. Ed è qui, fra i 22 e i 25enni, che i nostri club attingono di più. In particolare Sassuolo (67,7%), Milan (56,5), Frosinone (55,9) e Bologna (51,3) danno maggiore spazio ai giocatori di quella fascia.
L’età media dei giocatori schierati nelle prime otto giornate in Serie A è di 26,76 anni, leggermente più giovane rispetto al dato di tutto lo scorso campionato (27,05). Prendendo in esame i cinque tornei top d’Europa, Frosinone e Lecce sono fra le prime sette. Anche Cagliari, Bologna, Torino e Udinese, sono molto sensibili in tema di gioventù”.
L’Udinese ha una età media di 26,1 anni e utilizza per il 42% giocatori tra i 22 e i 25 anni.
