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Gazzetta dello sport: la serie A è uno slalom

L'emergenza coronavirus colpisce duramente anche il calendario di serie A.
Monica Tosolini

L’emergenza coronavirus colpisce duramente anche il calendario di serie A. Dopo le gare rinviate domenica scorsa, eccone altre per le quali la decisione è arrivata solo ieri. La Gazzetta dello sport parla di “Calendario che è ancora un frullato di incertezze visto che in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna il divieto durerà fino a domenica compresa, coinvolgendo anche il prossimo turno di campionato… la serie A sta diventando un po’ la settimana enigmistica, e risolto un rebus ce n’è subito un altro: quello delle partite dell’8 marzo ancora sotto il tetto del divieto. Senza dimenticare che Inter-Sampdoria, rinviata la scorsa settimana, cerca ancora casa sul calendario”.

Per cercare di sbrogliare, per quanto possibile, la situazione, alle 12, è stato convocato un consiglio di Lega straordinario.

L’Italia non ci fa una bella figura: “Il fatto è che qualche volta il calcio fa da metafora al Paese. Porte chiuse, poi quasi aperte, poi ancora chiuse, quindi il rinvio: una girandola pazzesca. Che corrisponde però anche allo stato d’animo di un’Italia in bilico fra allarmi e rassicurazioni. Mercoledì sera, quando in Piemonte era stato censito un solo caso, nelle parole del governatore Alberto Cirio si parlava un «ritorno alla normalità» nel più breve tempo possibile, ritorno che si pensava potesse contenere anche Juve-Inter. Poi i casi di Novara e Asti hanno provocato frenata e porte chiuse. Quindi, ieri, i rinvii”.

Il problema che ha fatto propendere alla decisione di ieri era Juve-Inter a porte chiuse. In più,  “A spingere sulla Lega per un rinvio non sarebbe stata solo la Juve, ma anche diversi (altri, invece, si sarebbero lamentati) club destinati alla giornata a porte chiuse. Il Milan aveva già chiesto il rinvio da giorni. L’Udinese aveva fatto suo il no del governatore Massimiliano Fedriga. E proprio a Udine è arrivata la prima telefonata: «Non si gioca». Anche per liberare la Fiorentina che già la sera prima era arrivata in Friuli”.

La decisione crea però nuove situazioni da definire:”Intanto sulla data del 13 maggio. Che ha una postilla, non detta, non scritta, neanche sussurrata. Se Inter e Juve uscissero, e ci si augura naturalmente il contrario, la partita potrebbe essere anticipata. Discorso che dovrebbe a maggior ragione riguardare le altre quattro partite. Dunque, il 13 maggio è una sorta di data limite. Paracadute lunedì Ma prima bisognerà sciogliere un altro groviglio. Sabato 7 e domenica 8 marzo, il divieto di manifestazioni aperte al pubblico sarà ancora in vigore in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Le partite a rischio porte chiuse sarebbero quattro: Atalanta-Lazio, Verona-Napoli, Bologna-Juventus e Inter-Sassuolo. La linea è ancora quella di evitare anche in questo caso le porte chiuse. Quindi, per tutte spostamento a lunedì, una linea che però va di traverso all’Inter che vuole una sorta di par condicio (anche perché ha il Getafe giovedì 12). Mentre per Atalanta-Lazio (niente lunedì, martedì 10 c’è il Valencia al Mestalla) si potrebbe trovare spazio o lo stesso 13 maggio, o anche il 29 aprile”.

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