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Bonifazi a ‘Il Gazzettino’: “Non sono preoccupato, qui c’è tutto per fare bene”

Arrivato a fine estate a Udine in prestito con opzione di acquisto da parte dei Pozzo, Kevin Bonifazi è determinato a giocarsi le sue chance di conferma in Friuli e, per farsi conoscere meglio, si è raccontato a 'Il Gazzettino'.
Monica Tosolini

Arrivato a fine estate a Udine in prestito con opzione di acquisto da parte dei Pozzo, Kevin Bonifazi è determinato a giocarsi le sue chance di conferma in Friuli e, per farsi conoscere meglio, si è raccontato a ‘Il Gazzettino‘.

Racconta che “Mi sono trovato bene nella Spal, ma l’Udinese è un’altra cosa: per me rappresenta il salto di qualità. Da tante cose capisci perché l’Udinese è da 25 anni di seguito in A, c’è un meccanismo oliato che è una garanzia per noi calciatori”.

Per quanto lo riguarda, ammette che “ho vissuto un’estate particolare. Subito dopo la fine del torneo, nel post lockdown, sono andato in vacanza per due settimane. Al rientro sono stato stoppato dal Covid-19: altri 15 giorni fermo, tappato in casa. Quando finalmente ho potuto lavorare a livello atletico mi sono trovato in difficoltà. È servito un lungo ricondizionamento e pian piano ho recuperato un buono stato di salute generale. Il mister mi ha già utilizzato, ma devo crescere ancora, è ovvio”.

Sul suo ruolo: “Mi trovo bene nella difesa a quattro anche da terzino, come in quella a tre soprattutto sul centro-destra o centro-sinistra. Mi piace impostare, non sono il classico difensore che spazza e rompe il gioco degli altri. Del resto nel calcio moderno tutti devono essere in grado d’innescare un’apprezzabile manovra, anche il portiere. Io cerco di farlo sia con il destro che con il sinistro, avendo la fortuna di cavarmela con entrambi. In passato un mio allenatore dopo 6 mesi si era accorto che non ero un mancino, come lui credeva”.

Sul difficile avviao di campionato dell’Udinese, spiega: “Ognuno dice la sua, io sostengo che la differenza in negativo l’hanno fatta gli errori in fase di concretizzazione e quelli difensivi. In sostanza noi abbiamo sbagliato e gli altri ne hanno approfittato. Ma non sono preoccupato, nel senso che possiamo e dobbiamo risalire la china. Le potenzialità per farcela non mancano di certo”.

Con il Genoa, squadra alla portata, servono punti: “Non c’è nulla di scontato, ma in questo momento di magra a me interessa, come credo a tutti noi, fare il risultato più che essere convincenti sotto il profilo tecnico. Le vittorie sono la migliore medicina per crescere ulteriormente, lavorare con tranquillità, fare bene quando affronti l’avversario. Ora non si può andare tanto per il sottile: va bene ripetere prestazioni come a Reggio Emilia e vincere”.

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