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Udinese salva all’ultimo tuffo, ma é ora di cambiare!

Il mister messo in discussione, sbaglia formazione e approccio gara. Ora rischia grosso
Redazione

SOTTIL alla  vigilia tende a ribadire in conferenza stampa che la sfida col Genoa non puo’ e non rappresenta un’ultima spiaggia, pur riconoscendo l’importanza della posta in campo. Dichiarazioni che ragionevolmente mirano a salvaguardare il gruppo di lavoro, ma che indicano al contempo l’esistenza di una situazione alquanto precaria.

Si gioca moltissimo il tecnico di Venaria Reale contro il grifone, consapevole di dover vincere oltreché convincere lo scetticismo che aleggia all’interno del popolo bianconero in merito ad una conduzione tecnica sempre più discutibile.

La scelta di lasciare ancora SAMARDZIC in panchina in favore del Tucu e rinunciare contemporaneamente a THAUVIN, lascia un po’ basito la tifoseria anche se é innegabile come un “Laki” fresco subentrante alla classica ora di gioco possa fare molto male ad un  qualsiasi avversario. Solo alla fine Sottil spiegherà che il serbo era stato fermato da due giorni di febbre e da una botta in allenamento.

Gilardino dall’altra parte, deve rinunciare a due elementi esperti di centrocampo, entrambi infortunatisi contro la Roma, come Badelj e Strootman, ma annuncia tuttavia di poter presentare al “Friuli” un Genoa feroce.

La partenza non è affatto positiva. Il ritmo rimane plafonato e le trame di gioco latitano ad esplicitarsi. Da tempo annotiamo un’involuzione piuttosto significativa, negli uomini e nei tempi di gioco. Quando poi SILVESTRI reiterando con ripetuti rinvii sconclusionati da fondo campo, erroneamente a nostro avviso a lui affidati, ne commette uno grave che intorno al quarto d’ora favorisce il gol di Gudmundson, ecco che la sensazione di sentirsi cascare il mondo addosso diviene palpabile. Buio pesto con pioggia sul bagnato….

Per fortuna che alla mezz’ora ci pensa LUCCA a ripristinare il pareggio attraverso un’ottima realizzazione da centravanti vero. Speriamo di cuore possa galvanizzare il ragazzo di Moncalieri, cui mai é venuta meno la fiducia, sia in autostima che considerazione generale. La mancanza tuttavia di un creatore di gioco (SAMARDZIC e THAUVIN restano seduti in panca a guardare) nello scacchiere, sembra evidente a tutti meno che al mister bn, il quale non intende derogare da un canovaccio tattico che persino avversari insipienti saprebbero decriptare. Ci pensa dunque Gudmundson, fin troppo ignorato dalla retroguardia (ma il match analyst ha educato i difensori nel merito…?) a dare grattacapi a sufficienza ad una retroguardia oggi affatto impeccabile. L’islandese (scuola calcistica come noto di statura mondiale) prima si vede annullare un gol per un fuorigioco di un compagno ad inizio azione, poi grazie ad una perla di Malinovsky che imbecca Retegui da 50 metri ricordando per identità quella di Bonaventura con la Viola, trafigge SILVESTRI a pochi minuti dal 45º, complice una deviazione fortuita di KRISTENSEN, retroguardia che gli concede fin troppo tempo e spazio per la conclusione ravvicinata (caro Thomas non si porta mai un attaccante a 8 metri dal tiro rinculando). 

A quel punto il disastro appare totale. Sfortuna mista ad insipienza la sintesi di 45’ assai deludenti che sollevavano frustrazione e persino qualche fischio dagli spalti.

All’intervallo tra la tifoseria ci si chiede di come sia plausibile che due giocatori di qualità come SAMARDZIC e THAUVIN possano venire sacrificati sull’altare di un centrocampo che presenta un giocatore ombra di se stesso (WALACE), un rientrante importante ma ancora indietro di condizione (PEREYRA) e uno che si è nascosto per i primi 30’ (LOVRIC) disponendo per giunta di un PAYERO in panchina. Misteri del calcio, bello anche perché ognuno ha la propria chiave di lettura…

Per una moltitudine di anime, la formazione piú idonea ad oggi, sembrerebbe disposta su un 3421 con i due panchinari odierni pronti a rifornire LUCCA; in mezzo al campo due cagnacci posti a far legna e da sostituire una volta in debito d’ossigeno. Due esterni che pómpino a cento all’ora sfruttando in velocità le corsie nel massimo dell’intensità.

Si rientra dunque dagli spogliatoi, senza peraltro intervenire nel migliorare gli elementi per un primo tempo alquanto deludente se non fosse per la perla di LUCCA. Si giunge come sempre all’ora di gioco prima di cercare di invertire un trend che una volta di più sta diventando imbarazzante. Entrano dunque i due attesi fantasisti e in effetti qualcosa di buono si inizia a intravedere. I tempi di gioco, peraltro spesso tardivi, appaiono inevitabilmente rallentati da un pensiero di gioco che appare poco reattivo. Il pressing per questa squadra é situazione pressoché sconosciuta, l’improvvisazione invece una regola, con giocatori che amano per lo più ricevere palla sui piedi piuttosto che partire senza palla consentendo agli avversari di turno di intasare gli spazi in difesa.

Come si fa a non comprendere che a difesa schierata attrezzata con 9 uomini dietro la linea della palla, i gol diventano una rarità autentica, a meno che tu non disponga di un fuoriclasse… che ne so, un SAMARDZIC…..per esempio!

I pericoli cagionati appaiono tanto risibili da rendere pressoché inoperoso il portiere ospite, attento quanto basta sulle traiettorie non troppo insidiose calibrate da cross lenti portati sulla tre quarti, facili prede di una difesa appena sufficientemente concentrata. 

Fortuna vuole che in uno dei cross seri scagliato da angolo, guarda caso ad opera del panchinaro di lusso, arrivi la deviazione decisiva nella propria porta del giovane uruguagio Matturro, situazione peraltro che dovrebbe dare una gran boccata d’ossigeno alla guida tecnica bn, scongiurando di fatto un esonero immediato. Al mister sarà verosimilmente affidata un’ultima chance venerdì prossimo nell’anticipo, ma dovrà giocarsela sapientemente in Toscana, precisamente ad Empoli, dove lasciarono le penne sia Velazquez che Gotti – ognuno é autorizzato a toccar legno non ultimo nell’evocare il noto aforisma….

È vero che a esser magnanimi qualche alibi si puó ancora accampare, ma la stagione ha pur sempre preso abbrivio da oltre un paio di mesi, tanto da poter pretendere situazioni più articolate rispetto a quelle proposte; purtroppo non si intravedono margini di miglioramento nell’immediato con giocatori importanti in netta involuzione, WALACE e SILVESTRI (Capitano e vice sino al rientro di PEREYRA) in primis.

O si inizia ad avere una visione diversa e il coraggio di cambiare qualcosa o il rischio é di prendere la batosta decisiva a Empoli contro una squadra che fa del gioco la propria arma vincente. 3 sconfitte oltre a 4 mezze sconfitte (i pari di fatto lo sono) sommate agli ultimi deludenti risultati del finale di torneo passato, inducono ad un pessimismo che non si riesce a scongiurare. Fosse l’atteso DEULOFEU tanto invocato dalla tifoseria, la chiave di volta della stagione, saremmo di fatto spacciati, perché il talentuoso catalano ne avrà ahinoi ancora per molto.

In merito alla gara con i rossoblu salviamo la rete di LUCCA, auspicando possa essere propiziatoria per successive marcature oltre al risultato finale che, hai visto mai, potrebbe tornare determinante in una ipotetica classifica avulsa.

Non resta che attendere venerdì per capire cosa riserverà al popolo bianconero la bella e “maledetta” Toscana.

AM

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