Con il turno infrasettimanale della 25ª giornata, si toccano i 2/3 di torneo. Al Milan, vera sorpresa della stagione, per mantenere vivide le chance scudetto, corre l’obbligo della vittoria, mentre i friulani inseguono un risultato forse sorprendente e di prestigio, contro una “grande” del torneo, exploit che in stagione ancora manca, ma che avrebbe il potere di innalzare a dismisura l’autostima di un gruppo coeso, ben guidato dal condottiero Luca GOTTI in odore di rinnovo.
Pioli tra i big, oltre al lungodegente Bennacer, perde il discusso (vedi festival) Ibra e il trequartista turco Calhanoglu, due pezzi da 90, ma recupera al contempo il croato di Split Ante Rebic uscito anzitempo a Roma ma autore di una gara da MVP, e dietro l’ex Chelsea Fikayo Tomori, il mastino anglo canadese uscito acciaccato dall’Olimpico e capace di relegare in panchina per la seconda consecutiva il capitano Alessio Romagnoli.
Mister GOTTI reduce da 10 punti nelle ultime 5 gare, recupera per la panchina l’olandese OUWEJAN e l’acciaccato OKAKA oltre ai rientranti ZEEGELAAR e PEREYRA mentre DEULOFEU e FORESTIERI sono ancora out. Dai 19 disponibili con la Fiorentina si passa a 22 elementi e questo è già un confortevole passo in avanti in considerazione dei possibili avvicendamenti, dentro una gara infrasettimanale che si annuncia comunque dispendiosa. Curiosità per il possibile impiego di Jayden BRAAF, giovane talento del Suriname in prestito dal Man.City, sul quale Carnevale ha speso in settimana più di qualche parola d’elogio.
Il canovaccio tattico privilegia in avvio un 3511 con il Tucu a raccordare il centrocampo con l’unica punta schierata, ovvero NESTOROVSKI . Un centrocampo che ripropone ARSLAN dal primo in luogo di WALACE, la conferma della difesa a 3 con SAMIR in panchina a causa di un recupero non completato, oltre ai due esterni, MOLINA a destra e il rientrante ZEEGELAAR a sinistra; fuori STRYGER.
Il primo tempo vede un Milan avere un predominante possesso palla, tanto netto quanto sterile. L’Udinese decide di attendere ben coperta rischiando poco o nulla. Il primo tempo si conclude senza particolari emozioni a ritmi non forsennati. Alla ripresa nessun cambio. Il Milan non riesce ad accendersi e i friulani cercano di approfittarne. Da un errato retropassaggio di Hernandez verso Donnarumma, il Tucu si inventa un cross perfetto per la punta macedone che come contro i Viola si trova a 3 metri dalla porta, con la differenza che anziché Dragowski si trova Romagnoli, il quale miracolosamente respinge sulla linea salvando i suoi. Al 10º della ripresa GOTTI inserisce la seconda punta LLORENTE, togliendo MAKENGO. La mossa ha il dono di favorire la manovra bn che grazie alla fisicità del navarro alza il proprio baricentro. La squadra di GOTTI crea attraverso un ottimo palleggio a centrocampo, mentre la squadra di Pioli non incide. Su un corner battuto sulla destra d’attacco arriva il meritato vantaggio; BECÃO impatta di testa con NESTOROVSKI a mancare la deviazione quanto basta ad ingannare il portiere della nazionale che manca la facile presa. Bianconeri a gongolare per il meritato vantaggio.
Il Milan le prova tutte, ma senza Ibra e con Rebic spuntato non incide per niente. L’Udinese tiene il campo con ordine. A 10’ dalla fine GOTTI si gioca la carta SAMIR, ma ben presto il brasiliano dimostra che l’indisponibilità delle ultime giornate non consisteva in una bocciatura bensì in un fastidio mai smaltito completamente. Dopo 2’ dal suo ingresso la squadra rimaneva in 10 per aver già usufruito delle 3 finestre concesse per le sostituzioni.
Il gruppo non dava dimostrazione di soffrire affatto l’inferiorità numerica tanto che il Milan sembrava via via rassegnarsi ad una dolorosa débâcle. Ma ecco che all’ultimo tuffo si concretizza un’ingenuità colossale che ti puoi aspettare da un ragazzino alle prime armi, non certo da un nazionale come STRYGER, il quale regala letteralmente un rigore ai padroni di casa. Un fallo di mano con un braccio inutilmente alto, genera condizioni incontestabili per un’estrema punizione difficilmente discutibile che Kessie trasforma a modo proprio. Peccato davvero per una gioia assaporata, ma strozzata in gola in favore di un gruppo serio, oltreché di una tifoseria che non si meritava una conclusione simile. Se non si trattasse di un professionista serissimo, potremmo anche persino pensare male, tanta l’insipienza nel gesto, di cui, ne siamo certi, il primo a dolersene sarà proprio il danese di Sakskøbing. Jens ti siamo grati comunque perdonandoti per quanto dimostrato sportivamente negli anni vissuti in bianconero, ma sappi di aver tolto una grande gioia, seppur estemporanea ad un popolo, una vittoria di prestigio con una big, assente in stagione, oltre alla parte sinistra di classifica, tutto con un solo gesto. Il calcio a volte é crudele, un po’ ci siamo calati nei tuoi panni quando coprendoti il viso per la bischerata (chiedi a CIOFFI il significato) uscivi da uno degli stadi più importanti d’Italia; la rabbia sportiva nel vedere il bravo MOLINA veleggiare su quella che é stata per anni la tua fascia, forse non ti ha reso completamente sereno, tu che sino ad oggi rappresentavi tra le poche certezze su cui aggrapparsi. ti apprezziamo sempre, convinti, anzi certi, che saprai farti perdonare al più presto. 2 punti in fondo difficilmente cambieranno il corso della stagione.
Non può in conclusione, mancare un grande plauso a Luca GOTTI, pronto oramai a festeggiare con merito un rinnovo ampiamente meritato. Personalmente non abbiamo mai fatto mancare il nostro apprezzamento, anche quando le vicende non giravano per il giusto verso. Le nostre congratulazioni mister!