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Milan cinico grazie al proprio campione simbolo

Un’imprevedibile capolista capitanata da Ibrahimovic, si presenta alle 12.30 al Friuli Udine, per il lunch-match della 6ª.
Monica Tosolini

Un’imprevedibile capolista capitanata da Ibrahimovic, si presenta alle 12.30 al Friuli Udine, per il lunch-match della 6ª. La pressione su GOTTI e il gruppo da lui guidato, in parte allentatasi a seguito della convincente prova di coppa Italia, rimane alta per le 4 sconfitte su 5 rimediate in questo atipico inizio di torneo, nato ahinoi all’insegna della variabile Covid. Il gioco sembra esserci, gli interpreti pure; in discussione semmai fase difensiva e modulo da adottare, nonostante il 433 o 4141 sembrino soluzioni intriganti.

Certo i ragazzi per non alimentare aria di crisi, dovranno dare tutto e uscire con una prova convincente adattandosi al nuovo modulo, quel 4.3.3. tanto auspicato dalla tifoseria per un calcio più spumeggiante.

Pioli recupera il portierone della nazionale G.Donnarumma, il tecnico friulano il rispettivo omologo MUSSO, reduce da intervento al menisco la cui assenza si è fatta sentire oltremodo; oltre a lui anche il centrale olandese Bram NUYTINCK torna tra i disponibili, il regista difensivo tanto stimato dal tecnico, che però si accomoda in panchina. A BECÃO e DE MAIO il compito insidioso di arginare le scorribande del capocannoniere del torneo, l’immarcescibile S. Ibrahimovic.

Cromaticità offerta dal campo che occhieggia al marketing tra gli ospiti; diagonali bianconere per i padroni di casa opposte ad un blu avio piuttosto inusuale per i milanesi.

Parte il match con un Milan che punta a dettare i tempi di gioco. I primi della classe non sembrano pericolosi almeno sino a quando attorno al quarto d’ora, lo svedesone non si inventa un assist per l’accorrente Kessie. Tiro dal limite che tocca la traversa e si insacca alle spalle di un incolpevole MUSSO. Continua l’elevata percentuale di reti subite in rapporto alle conclusioni. I due portieri non vengono impegnati dagli opposti attacchi se non per l’ordinaria amministrazione. In verità è l’Udinese a confezionare un gran contropiede a causa di una palla persa dallo stesso Kessie. El Tucu trova un assist di qualità per DEULOFEU ma la condizione non ancora ottimale del catalano non consente di agguantare il pari. Il risultato non si schioda favorendo la chiusura di frazione con il minimo vantaggio appannaggio degli ospiti.

La ripresa vede i padroni di casa uscire dagli spogliatoi maggiormente convinti in considerazione del fatto che la differenza tecnica palesata nel primo tempo non era sembrata poi così sproporzionata. Ed ecco che al secondo minuto di gioco accadeva ciò che da una stagione e mezza non si verificava…. Udite, udite tifosi bn, un rigore fischiato a favore dei bn susseguente ad un intervento scomposto di Romagnoli su Nacho. RDP da gran cecchino, equilibrava le sorti. L’Udinese non pare soffrire il piglio e la classe dei più quotati avversari, ribattendo colpo su colpo su occasioni piuttosto latitanti. Il Milan per classifica e blasone, pare voler ambire ai 3 punti un po’ oltre i bn; l’atteggiamento mantenuto, premia in ragazzi si Pioli a poco più di 10’ dalla fine. Era ancora l’highlander ad inventarsi una rovesciata vincente sotto misura a seguito di rinvii sporchi del duo centrale bianconero. 2-1 che sprigionava l’amaro gusto del risultato definitivo, situazione puntualmente verificatosi pochi minuti dopo.

Milan ancora vincente e bianconeri a leccarsi per l’ennesima volte le ferite.

La manovra d’attacco funziona, le occasioni si producono. Il centrocampo fino a che funziona il filtro di ARSLAN, puó sembrare equilibrato quanto basta. Oggi, come ieri, pare che il problema possa risiedere nella capacità di difendere, operazione peraltro non imputabile ai soli 3 elementi di reparto.

L’esperienza e la guida di NUYTINCK manca è vero, il suo avvenuto recupero almeno per la panca conforta, certo è che dietro, l’undici di GOTTI non sembra proprio imperforabilie, MUSSO o non MUSSO! Il duo BECÃO-DE MAIO non sembra esprimere il meglio in assoluto, nonostante il significativo apporto di un SAMIR impegnato a rafforzare all’occorrenza la linea.

Nemmeno una gara senza subire reti – persino in Coppa Italia – sempre in svantaggio in campionato, 11 gol subiti in 6 gare alla media di quasi 2 gol a partita, son numeri che non griffano un gran biglietto da visita per GOTTI. Eppure noi continuiamo ad essere moderatamente fiduciosi, salvo una rivisitazione della zona ubicata davanti a MUSSO, dove oltre all’olandese anche un BONIFAZI in pianta stabile, potrebbe rendersi prezioso alla causa.

Ora sotto col Sassuolo, sorprendentemente secondo dopo esser stato corsaro in quel di Napoli. De Zerbi è gran tecnico e con una rosa discreta, peraltro non eccezionale, sa produrre calcio come pochi. Purtroppo per noi, in questo giro la partita non è la stessa del campionato scorso, quando i 3 punti alla 38ª erano un optional, e ragazzi riuscirono nell’ impresa di espugnare il Mapei stadium.

GOTTI questa volta non potrà permettersi a maggior ragione, di uscire battuto da Reggio Emilia, pena il rischio di venire messo inevitabilmente sulla graticola. La sconfitta rimediata non può assumere ancora i contenuti di drammaticità, ma 5 sconfitte su 6 gare di cui 4 in casa – poco importa se perse in buona parte immeritatamente – oltre che rappresentare un avvio “da schifo”, non possono rappresentare ruolino accettabile per un gruppo di lavoro, che vanta giocatori di esperienza e di qualità raffinata. Sarà importante non perdere la testa, uscire sempre con la maglia sudata buttando il cuore oltre l’ostacolo. I ragazzi lo facciano prima di tutto per loro stessi, per il tecnico che rimane serio e preparato, per la società che paga, ma soprattutto per i tanti tifosi in perenne sofferenza. La strada è ancora lunga, non smarriamola.

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