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L’Udinese resiste mezz’ora, poi è solo Inter

Squadra di Inzaghi straripante e seria candidata allo scudetto
Redazione

Tutti i bianconeri si augurerebbero che la “pareggite” friulana perdurasse per almeno un’altra giornata. L’Inter essendo una vera e propria corazzata, nonostante diverse assenze nel reparto arretrato, é avversario assai scorbutico da affrontare, specie davanti ad un San Siro traboccante di entusiasmo.

CIOFFI dopo la sfortunata prova con il Verona, intende uscire indenne con astuzia, da un campo che solo un mesetto fa ha regalato a lui ed al proprio staff, la più grande gioia dal suo ritorno in Friuli. Urgono punti pesanti per una classifica purtroppo ancora anemica.

Inzaghi recupera l’azzurro Bastoni e tra gli esterni presenta Darmian in un ruolo di apparente copertura sull’out destro al posto dell’indisponibile Dumfries, scartando al momento l’ipotesi Frattesi. Il mister bn conferma altresì gli undici di partenza schierati con il Verona, unica eccezion fatta tra gli avanti, per l’innesto di LUCCA in luogo dell’acciaccato SUCCESS, peraltro nemmeno in panchina.

È tangibile una certa curiosità nel vedere all’opera il talentuoso Lazar SAMARDZIC, trequartista promessosi all’Inter sin dai primi giorni del mercato estivo, ma capace poi di virare con un inatteso dietro front, persino successivo alle abituali visite mediche.

I primi 10’ son tutti appannaggio dei padroni di casa che colpiscono un palo con Lautaro Martinez a testimonianza di una superiorità tecnica piuttosto netta. I bianconeri comunque non demordono e creano un paio di occasioni dove PEREYRA avrebbe potuto sicuramente far di meglio. L’Inter insisteva peró con un ritmo a centrocampo che i ragazzi di CIOFFI non riuscivano a contenere. Di Marco sulla corsia d’attacco sinistra rappresentava una costante spina nel fianco e nonostante FERREIRA dimostri di sapere il fatto suo, la necessità di accentrarsi del portoghese al fine di rafforzare il reparto centrale, faceva scoprire la corsia dove lo stesso Bastoni si inseriva con pericolosità. Quando sembrava potersi tatticamente assestare, arrivava intorno alla mezz’ora l’ingenuità che non ti aspetti da PEREZ, sino ad allora più che positivo, argentino che allungava il braccio galeotto sulla spalla del connazionale Martinez proiettato verso SILVESTRI. Di Bello prima faceva correre, ma poi, richiamato dalla sala VAR quest’anno nemica giurata, condannava con un “generoso” penalty i bn, con Calhanoglu tiratore implacabile, che si guardava bene dal non fallire (6su 6!)

L’Udinese accusava il colpo e in nemmeno 8’ subiva altri due reti. Prima Di Marco liberissimo sulla sinistra infilava con un diagonale imparabile, poi Thuram da due passi chiudeva il cerchio su assist perfetto di Mkhitaryan. 15 tiri subiti in un tempo la dicono lunga sulla frazione bianconera e per contro nerazzurra, con parziale chiuso sul 3-0, 45’ quasi perfetti e sfida virtualmente chiusa.

Il secondo tempo vedeva un’Inter che abbassava i ritmi entrando in “mood” gestione. L’Udinese provava a riaprirla poco prima di metà ripresa con LUCCA che si vedeva annullare per off-side una rete su ribattuta di Sommer. Anzi era un indiavolato Martinez mai esausto, come peraltro la sua squadra, che andava a recuperare sulla tre quarti una palla su PAYERO per poi andare a concludere con un diagonale da fuori area a dimostrazione di una condizione atletica e mentale degna della Champions.

Per i bianconeri poco da fare, la differenza di valori ad oggi é fin troppo tangibile. Ovvio che se al tasso tecnico si aggiunge anche un gap atletico e mentale, allora il divario diventa davvero incolmabile. Rimane da elogiare peraltro la mentalità che Simone Inzaghi è riuscito a trasmettere ai suoi uomini; con questo spirito lo scudetto non potrà sfuggire e la Champion non un’utopia.

Ora per i ragazzi bn é necessario “resettare” e concentrarsi sul Sassuolo consci che servirà maggiore cattiveria oltre ad una velocità di manovra superiore a quella dimostrata a Milano poiché la squadra di Dionisi non solo fa girar bene la palla (per la cronaca ha espugnato San Siro nerazzurra…) ma é squadra capace di qualsiasi risultato. La mancanza di BIJOL nella gestione del reparto arretrato purtroppo si fa sentire, nonostante KABASELE il suo lo faccia è andare sotto in serie A é penalizzante. 

Ecco, con gli emiliani vorremmo vedere quella “ferocia” che l’Inter ha saputo mettere in campo ieri, persino a risultato ampiamente acquisito. Verona insegna che un “golletto” di vantaggio sul finale puó anche non bastare…

AM

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