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Firenze infinitamente amara

Udinese che si presenta al Franchi di Firenze in concomitanza della diffusione sempre più dilagante del virus, fattore sorgente di decreti sempre più restrittivi, con conseguente inibizione d’accesso allo stadio gigliato.
Monica Tosolini

Udinese che si presenta al Franchi di Firenze in concomitanza della diffusione sempre più dilagante del virus, fattore sorgente di decreti sempre più restrittivi, con conseguente inibizione d’accesso allo stadio gigliato. Solo a diverse centinaia di persone o poco più, è riservato il privilegio di assistere “de visu” alla contesa.

La Fiorentina orfana di Ribery, giunge alla gara a seguito del deludente pareggio di La Spezia, i friulani dopo la sofferta ma meritata vittoria ottenuta nelle battute finali contro i ducali parmensi. Iachini, ex in difficoltà se rapportato alle esigenze della piazza, opta per un 352 con duo d’attacco piuttosto inedito – Vlahovic Callejon – supportato dagli inserimenti dei centrocampisti azzurri Bonaventura, Castrovilli.

Mr.GOTTI sconta ancora la rinuncia al portierone MUSSO e al centrale NUYTINCK, ma recupera due pedine preziose, STRYGER e WALACE, entrambi inizialmente in panchina. In avanti ancora fiducia al duo OKAKA-KL15, con esordio iniziale per l’argentino MOLINA.

Si parte con i padroni di casa a fare la partita. 10’ e la difesa bianconera fa rimpiangere una volta di più i 14 clean sheet della passata stagione, oramai lontano ricordo. Castrovilli seguito con attenzione da Mancini in tribuna, trova sotto misura il vantaggio viola. L’Udinese tende a giocare in verità, ma dietro, forse a causa dell’indisponibilità di Bram NUYTINK e soprattutto di MUSSO, sembra tutt’altro che un bunker.. Passano altrettanti minuti e Milenkovic, che con l’Udinese si sospetta debba avere un conto aperto (vedi il gol vincente della stagione scorsa), realizza di testa il raddoppio. 2-0 e partita in evidente salita. La squadra non si scompone, gioca onestamente, produce anche, ma non trova la realizzazione vincente. Dragowski sembra capace sia dell’erroraccio, sia dell’impresa da superman, che infatti compie sul lanciato LASAGNA. Sul finire della frazione esce Pezzella, già a rischio alla vigilia, per infortunio e questo sembrerebbe rappresentare un vantaggio significativo per i bianconeri. Fortuna vuole che L’intraprendenza del connazionale MOLINA (ottimo) sulla destra, congiuntamente a qualche gran giocata di RDP, favorisca la marcatura di testa di OKAKA a pochi passi dalla linea di porta e a pochi minuti dal 45º. Distanze dimezzate e secondo tempo da vivere con rinnovate speranze.

Al rientro però nuova immediata doccia gelata; Castrovilli, un elemento che l’Udinese cercò nella passata stagione dopo l’ottimo campionato alla Cremonese, con un piazzato dal limite a seguito di un gran finta sulla quale DE MAIO abbocca, raddoppia le proprie marcature portando i Viola a 3 segnature. Si pensa a MUSSO, capace forse di abituarci a miracoli, certo NICOLAS paga probabilmente la sfortuna; sta di fatto che il portiere brasiliano ha subito 5 gol in due partite senza compiere una parata con la P maiuscola…. in più va detto che con NUYTINCK in mezzo, l’anno scorso la difesa trovò equilibri piuttosto rassicuranti!

A GOTTI una volta sotto di 2, non resta che accrescere qualità e coraggio degli 11, inserendo PUSSETTO, WALACE, DEULOFEU, FORESTIERI e BONIFAZI conferendo al contempo una personalità mai osservata in passato, quantomeno nelle ultime stagioni. Fiorentina messa sotto di brutto e schiacciata nella propria metà campo. Quasi naturale dunque il conseguente raddoppio di OKAKA con un colpo di testa ravvicinato dopo che il portiere viola pochi minuti prima aveva neutralizzato con un autentico miracolo, una deviazione da 3 metri sempre dello stesso giocatore. La generosità e soprattutto il tempo non erano sufficienti a riequilibrare il match, ma l’impressione destata dalla squadra rimane molto positiva. La sensazione è che una volta ritrovati gli infortunati, e raggiunti i regimi fisici massimi, ci si possa divertire davvero. La squadra ha perso per colpe proprie ovvio, leggerezze difensive come quelle viste, in A non ce le si possono permettere, ma per contro, la capacità di attaccare con qualità certa, sembra una prerogativa nelle corde dei giocatori. Terminare la gara di Firenze, seppur con l’aggravante del risultato negativo, con OKAKA, DEULOFEU, PUSSETTO, FORESTIERI, DE PAUL ovvero 5 giocatori offensivi negli 11, senza per questo perdere equilibrio, rappresenta un inequivocabile segnale di coraggio improntato alla ricerca del risultato attraverso la qualità.

Si avverte ancora la mancanza di 2 pilastri come MUSSO e NUYTINCK oltre all’equilibrio che può garantire MANDRAGORA, volendo potremo aggiungere anche la saggezza tattica di STRYGER ormai prossimo al rientro, ma il resto, compreso il recupero di WALACE, sembra funzionare bene e soprattutto promettere al meglio.

La classifica con 3 punti in 5 gare certamente langue, ora tanto per non farsi mancare nulla, arriva anche la capolista Milan, altro ostacolo niente male, ma con questo coraggio e voglia i risultati a nostro avviso non possono che arrivare. Lasciamo lavorare il mister in serenità, e la classifica non potrà che diventare lo specchio reale dei valori in campo.

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