Finalmente si è chiusa la finestra del mercato di riparazione. Non è difficile immaginare il voto degli addetti ai lavori alle mosse dell’Udinese: prevedibile la bocciatura. La rosa è stata sfoltita: a partire, però, non dovevano essere Pussetto e Barak, ma altri giocatori che difficilmente vedranno il campo. Un solo innesto, dalla consorella Watford, che pur a fatica è riuscita a far tornare a Udine nientepopodimenoche Marvin Zeegelaar, nemmeno mai convocato in questa stagione dagli Hornets. A Udine dovrebbe andargli meglio: sarà panchina e, Sema permettendo, qualche comparsa in campo. Alla fine, comunque, è arrivata l’alternativa nel ruolo a sinistra che è mancata nella prima parte di stagione.
C’è da scommettere che però c’è chi si dirà soddisfatto perchè, ancora una volta, la società ha respinto al mittente le offerte per i big De Paul, Fofana, Mandragora e Okaka; si valuterà che comunque il potenziale a disposizione di Gotti è superiore a quello di almeno quattro/cinque squadre; e che… noi c’abbiamo Gotti. Insomma, val la pena lasciar da parte la delusione per i colpi annunciati e non arrivati e rituffarsi nel campionato.
Le ultime dal campo, però, portano apprensione. Mentre Samir è ancora alle prese con il recupero, a rischiare di dare forfait contro l’Inter è Bram Nuytinck, titolarissimo a sinistra da quando Gotti è stato promosso. L’eventuale ko dell’olandese porterebbe portare ad un cambio di modulo (difesa a quattro) o allo spostamento di De Maio a sinistra.
Manco a farlo apposta, a fine mercato iniziano i grattacapi per l’allenatore mentre la squadra ha davanti un nuovo esame da superare sulla strada della propria crescita.