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Cioffi il ritorno: dei ‘suoi’, ne sono rimasti otto

Il tecnico torna a Udine dopo meno di un anno e mezzo: ritrova otto elementi della vecchia rosa
Monica Tosolini

Ieri sera il primo atto del ribaltone in casa bianconera con l’esonero di Sottil. Oggi è atteso il secondo, l’ufficialità del suo sostituto, sul cui nome ci sono ormai pochi dubbi: Gabriele Cioffi. Un ritorno per il tecnico arrivato a Udine nell’estate del 2021 come membro dello staff bianconero e promosso nel dicembre dello stesso anno da vice di Gotti ad allenatore della prima squadra. Ambizioso e sicuro di sé, battagliero e affamato di risultati. Ha proposto una Udinese più propositiva e i risultati lo hanno premiato. Così ha conquistato la piazza in meno di sei mesi.
L’ultima volta di Gabriele Cioffi alla guida dell’Udinese è stata quel memorabile 0-4 rifilato alla Salernitana. La squadra di Davide Nicola cercava punti salvezza nel catino dell’Arechi, che quel 22 maggio faceva registrare temperature vulcaniche. La sua Udinese, reduce dal scivolone interno contro lo Spezia per 2-3, ha stupito tutti dominando agevolmente l’avversario. La formazione ufficiale vedeva il solito 3-5-2 con Padelli; Becao, Perez, Nuytinck; Molina, Makengo, Walace, Pereyra, Udogie; Nestorovski e Deulofeu. In quella rosa c’erano anche Pablo Marì, che il mister ritroverà subito da avversario; Arslan, oggi in Australia; Soppy, ora con il granata del Torino addosso; e Beto, ceduto un paio di mesi fa in Premier.
Un campionato, tre mercati e diciassette mesi dopo, Cioffi a Udine ritrova alcuni volti noti. A partire dai portieri Silvestri e Padelli. In difesa ha già avuto ai suoi ordini Perez, ma solo lui dell’attuale retroguardia. In mezzo al campo il regista è l’highlander Walace, che con i suoi 4 campionati a Udine è il bianconero più longevo. Oltre a lui ci sono ancora Samardzic, diventato nel frattempo la stella della squadra, e Pereyra, il riferimento. In attacco conosce bene Success, ma anche Deulofeu, uno che ha sempre dimostrato di apprezzare il suo lavoro. In totale fanno 8 giocatori rimasti in Friuli da allora. Poco, in una rosa che ne conta 36. Ma per un allenatore che subentra, tanti volti nuovi sono la norma. A Udine ancora di più.

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