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Ancora tu: non dovevamo non vederci più?

Quanti nomi passati e ripassati per il Friuli.
Monica Tosolini

Senza un ritiro ben definito, con allenamenti in ordine sparso per i quali non c’è nemmeno una lista convocati, è davvero difficile sapere quali siano i giocatori che stanno frequentando il Bruseschi in questo anomalo contesto pre-stagionale. Una cosa è certa: come accade di prassi, ci saranno diversi elementi rientrati da prestiti, ma sempre pronti con la valigia in mano. Anche questa è una delle consuetudini alle quali ci siamo abituati da tempo.

Nell’Udinese che getta la rete nell’infinito mare delle speranze pallonare, è normale ritrovare tra una stagione e l’altra, in stile pit-stop, giocatori spostati come pedine per il mondo. Stavolta, tra loro, ce ne sono alcuni che, incredibilmente, potrebbero veder interrotto il loro vagabondare e rimanere in Friuli. D’altro canto, lo scompiglio creato dal Covid costringe a rivedere parecchi aspetti, anche nella programmazione del mercato. Così Gotti si trova a dover seriamente valutare giovani come Coulibaly (mandato già in prestito a Carpi, Virtus Entella e Trapani) che ha risposto in maniera interessante nelle prime due uscite o Petar Micin (prelevato nel 2018 dal Cukaricki e lì prontamente rispedito), parso anche lui cresciuto. E forse anche quel Christo Gonzalez che lo scorso anno non è rimasto a Udine e che comunque punta alla Liga. Oltre a loro, riecco nel gruppone bianconero anche i ‘vecchi’ Matos (all’ultimo anno di contratto con l’Udinese, reduce dalla stagione al Lucerna dopo quella al Verona) e Bajic (che ormai in Turchia ha fatto il suo tempo). Tutti profili di giocatori arrivati in Friuli con tante belle speranze, che poi non sono riusciti a realizzare nemmeno altrove.

Negli anni, ricordiamo tanti altri giocatori che riapparivano di prassi solo nei ritiri precampionato. E non tutti erano ‘scarsi’: semplicemente non ci si è creduto abbastanza. Un nome su tutti, quello di Darwin Machis, nazionale venezuelano rivitalizzato a Granada. O Lucas Evangelista, sul quale si è tentennato molto per poi mandarlo al Panathinaikos prima, all’Estoril poi e infine al Nantes. O Bochniewicz, una lunga trafila nelle giovanili della nazionale polacca e prestiti a Granada e al Gornik Zabrze, oggi diretto all’Heerenven. Qui non si sono ambientati i sudamericani Nico Lopez, Alexis Zapata e Rodrigo Aguirre, giocatori che hanno reso di più dalle loro parti. Nabil Jaadi ha illuso in una partita, quella di Coppa Italia con il Napoli: poi lui ha voluto cercare fortuna altrove ed è sparito dai radar. Più difficili da ricordare le brevissime apparizioni, quelle di nomi comparsi forse più nelle carte dei contratti, come Gaspar Iniguez e Manuel Insua.

Qualcuno, invece, forse rimpiange gli italianissimi Angella, mandato poi anche al Watford per la risalita in Premier, e Coppolaro, nazionale U21 girato in prestito a Latina, Brescia e Venezia prima di essere ceduto a titolo definitivo alla Virtus Entella.

Ma l’Udinese ha sempre prediletto la ricerca di talenti in giro per il mondo, senza trascurare alcun angolo del pianeta. Non a caso ha tesserato il primo iracheno venuto a giocare in Italia, quell’Alì Adnan scartato poi da Gasparini nell’Atalanta e ceduto infine a titolo definitivo al Vancouver Caps. E guai a dimenticare un mastino come Musavu-king, o il croato Igor Bubnijc, o Gabriel Torje, o Gabriel Silva, o ancora Alexandre Geijo. Tutti hanno continuato le rispettive carriere altrove senza però riuscire mai ad esplodere.

Sembra invece poter tornare utile, dieci anni dopo la sua prima volta in Friuli, quel Fernando Forestieri ricomparso da svincolato al Bruseschi il giorno prima dell’ufficialità del nuovo ingaggio: a volte ritornano.. e restano.

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