Archiviata la sconfitta di misura patita nell’ultimo turno a Este, è turno casalingo quello di domani per il Cjarlins Muzane, con la squadra guidata da Nicola Princivalli attesa dallo scontro salvezza in cui ospita la Virtus Bolzano. Si gioca un’ora dopo rispetto agli altri campi, con la gara che prenderà il via alle 15.30, data la richiesta della società altoatesina di posticipare il via.
Mister, che settimana è stata dopo la battuta d’arresto di domenica?
«Abbiamo lavorato per riprendere a fare punti. Dopo la delusione di domenica e lunedì siamo ripartiti martedì con il nostro obiettivo che di certo non è cambiato a causa di quella sconfitta.».
Arriva la Virtus Bolzano: corre l’obbligo dei tre punti?
«Assolutamente si. Se vogliamo ancora credere nella salvezza diretta non ci sono altre possibilità rispetto alla vittoria; in caso contrario non dico dovremo rivedere i nostri piani, ma certamente capire quale potrà essere il futuro. Direi quindi che senza dubbio siamo obbligati a vincere».
Per farlo cosa non va ripetuto della gara di Este?
«Sicuramente non possiamo mancare della giusta concentrazione per i 90 e oltre minuti di partita. Domenica poteva finire in pareggio, ma non è andata così: questo perché non siamo stati concentrati come nelle precedenti due gare in cui avevamo vinto».
Che partita ti aspetti?
«La Virtus Bolzano verrà per vincere, la classifica dice che non ha nulla da perdere ed è impegnata in una rincorsa difficile. Sarà una gara tosta, che noi non possiamo assolutamente pensare sia facile in quanto affrontiamo l’ultima della classe: sarebbe un grave errore. Abbiamo dimostrato che possiamo vincere contro chiunque, ma anche perdere con chiunque. Questo è il problema di questa stagione, ed è quello che dobbiamo toglierci come squadra».
Il Cjarlins Muzane come sta?
«Direi abbastanza bene. Siamo tutti, o quasi, disponibili, a parte Bussi, Scozzarella e Carnelos con quest’ultimo che dovrebbe rientrare in gruppo la prossima settimana. Ma credo stiamo bene anche mentalmente, perché i ragazzi hanno capito l’errore di domenica e sono sicuro che, né io né loro, lo ripeteremo».
