Turno in trasferta, quello valido per l’undicesima giornata del campionato di serie D, per il Cjarlins Muzane, impegnato domani, alle 14.30, sul campo del Campodarsego che occupa il decimo posto in classifica. Presenta la gara, nell’immediata vigilia della stessa, il tecnico Carmine Parlato.
Mister, cancellare la prestazione di domenica: è questo l’obiettivo da cui si riparte verso Campodarsego?
«Veniamo da una prestazione deludente e siamo tutti dispiaciuti, ma dobbiamo guardare avanti con fiducia e rispetto per tutti. Quello che è stato domenica scorsa lo dobbiamo cancellare, era una partita di cartello e siamo consapevoli di aver deluso tante persone con una debacle che nessuno si aspettava. Non eravamo assolutamente noi e questo ci dispiace, ma i ragazzi sono determinati per rialzarsi immediatamente».
Che gara ti aspetti domani?
«Sicuramente una gara in cui i ragazzi hanno voglia di riprendere la nostra idea. Abbiamo il sacrosanto dovere di crederci ancora di più, in quello che è il nostro percorso. Arriva una gara molto, molto difficile, ma dobbiamo far valere quella che dopo Bolzano era la nostra idea. L’avevo chiesto, ma non abbiamo avuto la giusta continuità: della gara persa domenica contro il Portogruaro non salvo nessuno e per questo bisogna ripartire con più forza, cattiveria e spirito di fiducia verso ognuno di noi».
In settimana il presidente ti ha ribadito la sua fiducia…
«Ringrazio la proprietà, i fratelli Vincenzo e Gianluca Zanutta per la fiducia e per la loro continua vicinanza alla squadra: ora spetta a noi trovare la giusta prestazione. Questa è la cosa importante, non Carmine Parlato, per cui adesso la squadra trovi la continuità che tutti noi desideriamo».
Rientra, dopo due mesi di squalifica, Matteo Dionisi: lo farà proprio sul campo di Campodarsego, lo stesso dove avvenne il fatto che gli costò la sanzione. Come ripartirà?
«Penso a lui, aspettava questo rientro. Ha l’esperienza oltre che le qualità tecniche e umane per capire che si tratta per lui di un nuovo inizio, deve solo stare concentrato. Il suo compito è solo quello, se chiamato in causa, di scendere in campo e pensare alla partita, non a quello che è stato. Certamente anche lui, come tutti, è umano, ma le reazioni vanno tenute sotto controllo e gestite al meglio. Ma sono certo del fatto che, se scenderà in campo, saprà farlo nel migliore dei modi».
