L’Udinese inizia il suo 50° campionato in serie A nel palcoscenico di San Siro, annunciato già tutto esaurito. Come si presenta l’Udinese all’appuntamento? Il Messaggero Veneto ricorda che “Sottil predica un calcio aggressivo, fatto di uno contro uno in determinate zone del campo, difficile da metabolizzare se non viene vissuto come un vero e proprio comandamento. Insomma, non va interpretato senza convinzione. Ecco perché partire subito dalla casa del Diavolo è stimolante, ma avere i riflettori dell’Italia addosso potrebbe essere anche un boomerang se gli errori finiranno per essere il carburante della macchina di Stefano Pioli, un “Pioli on fire”, come canta San Siro da qualche mese, che vuole sfruttare l’impatto dello scudetto sull’ambiente per continuare a proporre un gioco fatto di accelerazioni brutali e possesso palla.
Vedremo così un’Udinese chiusa a riccio che non dovrà agevolare il compito ai rossoneri commettendo errori evitabili. Per questo, dopo la prestazione a luci e ombre contro la Feralpisalò in Coppa Italia, sotto osservazione è finita la difesa. Un reparto che recupererà la fisicità e anche l’esperienza di Rodrigo Becao, seppure con la protezione al naso operato dopo l’amichevole (poco amichevole) con il Bayer, ma dovrà sciogliere il dubbio su chi è, in questo momento, il miglior centrale. Il nuovo arrivato Jaka Bijol? L’impressione è che Sottil possa ripartire dal passato, ripescando Nuytinck con Nehuen Perez al suo fianco, seppur a sinistra, dove non ama agire. Anche Masina, altro volto nuovo, comincerebbe così la stagione in panchina. E visto che anche Walace è stato annunciato come titolare in regia, dopo aver vinto il ballottaggio con Lovric, ecco che anche il cuore della mediana, con Pereyra e Makengo interni, avrebbe un sapore antico alle spalle dello scontato tandem d’attacco Deulofeu-Success”
