Al Bruseschi si lavora in serenità, cercando di sfruttare le due settimane che la sosta per le Nazionali concede. E chissà se Gotti studia qualche cambiamento tattico alla ripresa. Domanda lecita, la cui risposta è subordinata alle forze a disposizione.
Nel frattempo, il Messaggero Veneto oggi ragiona sulla posizione di Pereyra, avanzato a supporto dell’unica punta nonostante sia evidente che rende meglio come mezzala. Il tutto in nome della parola ‘equilibrio’. Manca una seconda punta: al momento l’unico disponibile che può interpretare quel ruolo è Braaf. E Gotti preferisce partire con un atteggiamento prudente, visto che se l’Udinese va sotto, fa fatica a recuperare.
Spiega Massimo Meroi: “Ceduto Lasagna, chiusa la stagione per Pussetto, infortunatosi nuovamente Deulofeu, per gli avversari diventa facile affrontare l’Udinese visto che non c’è una punta che dà profondità. Gli ammiratori di Nestorovski sostengono che si potrebbe insistere di più con il macedone, i numeri non è che siano dalla parte del numero 30. Di fatto con la cessione di Mandragora il ruolo delle mezzali è rimasto un po’ scoperto: oltre a Pereyra e De Paul possono giocare in quella posizione solo Makengo (che ha steccato con la Lazio) e Arslan che però si trova molto più a suo agio al centro.Nelle ventotto gare di campionato disputate finora l’Udinese ne ha disputate 26 con il 3-5-2 o 3-5-1-1, una con il 4-3-3 (all’andata con il Milan) e una col 3-4-2-1: è successo al Friuli con il Verona nel giorno in cui era assente per squalifica De Paul. Gotti piazzò Walace e Arslan in mediana e giocò con due trequartisti, Pereyra e Deulofeu, alle spalle di Llorente. Quella è stata la miglior partita del catalano ma anche del basco che, ricevuta palla, aveva due compagni vicini con i quali dialogare”.
La soluzione potrebbe essere questa, ma c’è il fatto che De Paul ha trovato la sua posizione ideale come mezzala destra.
Pensieri che hanno ben chiara la priorità: continuare a fare punti.
