Il Dg Franco Collavino e il Dt Federico Balzaretti sono stati ospiti della redazione del Messaggero Veneto per un confronto con i tifosi, che al quotidiano locale avevano inviato molte domande sulla situazione dell’Udinese. Il primo concetto espresso dai dirigenti è stato che “Siamo qui perché abbiamo bisogno dei nostri tifosi: la loro insoddisfazione la viviamo con sofferenza”.
Collavino ammette che “i risultati sportivi non sono soddisfacenti. Forse ci meritavamo qualcosa di più, ma la classifica racconta che adesso dobbiamo assolutamente pensare alla salvezza, questo il primo aspetto che voglio sottolineare. Non è il momento per analizzare le colpe, lo faremo a bocce ferme. E daremo peso a tutte le obiezioni che ci arrivano dai nostri tifosi. Questo è il secondo punto che voglio toccare. Chi segue una squadra di calcio, tanto più legata al territorio come la nostra Udinese, ha il diritto di voltare le spalle al campo quando le cose non piacciono. A loro possono solo dire che questa proprietà è alla guida della società da 38 stagioni, vissute tra alti e bassi. Non è il club il nemico con il quale confrontarsi adesso. L’ultima parte della risposta riguarda il dialogo con la tifoseria: forse su certi aspetti del nostro lavoro non siamo riusciti a spiegarci bene. Sento che volte si parla con poco apprezzamento di alcuni aspetti del progetto, quelli legati alla sostenibilità del calcio e quindi allargati a tutta una serie di iniziative che apparentemente non riguardano il calcio, dallo stadio alle sponsorizzazioni. E che, invece, credetemi, daranno un futuro all’Udinese”.
A chi chiede della cessione della società, Collavino spiega che “Poco più di un anno fa c’è stata già una smentita ufficiale da parte della proprietà. E da allora non ci sono stati nuovi elementi in grado di cambiare questa realtà. Anzi. Stiamo lavorando per dare un futuro all’Udinese. Ci sono investimenti e progetti. Se poi vogliamo parlare del contesto italiano, della Serie A, è chiaro che esistono dei sondaggi e che ci sono stati anche degli interessamenti attorno a un club come il nostro, proprio perché per prospettive e strutture si tratta di una realtà appetibile”.
A chi chiede che Gino Pozzo ci metta la faccia, Collavino fa notare che il massimo dirigente è già venuto 15 volte a Udine in questa stagione, fermandosi almeno 45 giorni per valutare da vicino con tutti la situazione. E che anche quando non è fisicamente presente qui, è pressante nel voler conoscere tutto.
Il Dt Balzaretti ha parlato di tattica e giocatori. Sostanzialmente il 3-5-2 ha dato una identità all’Udinese e la crescita dei giocatori sulle fasce ha convinto a continuare così. A livello di singoli giocatori, c’è molta soddisfazione per il campionato di Lucca che, non è sicuro, ma dovrebbe essere riscattato. L’Udinese ha pagato a caro presso gli infortuni di Brenner e Davis. Entrambi stavano bene quando sono arrivati Il primo è stato il più grosso investimento dell’Udinese, il secondo è il più grande rimpianto: è molto forte fisicamente, potrebbe fare la differenza quasi come Lukaku. E’ stato penalizzato da una serie di infortuni incredibili. Su Pafundi, “non è detto che non torni a giocare a Udine”. Su Samardzic e Cioffi, infine, il primo “ha vissuto una stagione complicata ma molto importante per la sua crescita. Se non gioca è per scelta tecnica. Come caratteristiche ricorda Pjanic, anche di lui dicevano che era lento e non aveva struttura. Quanto al mister, viviamo assieme 12 ore al giorno, evidentemente anche io dovrò fare meglio ed essergli più di supporto”
Messaggero Veneto: salvezza e investimenti
Il Dg Franco Collavino e il Dt Balzaretti: "Abbiamo bisogno dei nostri tifosi. La loro insoddisfazione la viviamo con sofferenza"
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