Ancora un gol nei minuti di recupero, un altro punto perso che, a 5 giornate dalla fine, pesa davvero tanto. Ieri lo sconforto nell’intero ambiente ha raggiunto forse l’apice. Al termine della partita Paron Pozzo ha lasciato lo stadio visibilmente abbattuto. Tanto che quando gli abbiamo chiesto se se la sentiva di dire qualcosa, si è limitato ad un desolato “no, stasera proprio no. Capisca..” Capiamo, certo.
Mai come ora l’Udinese ha visto da vicino lo spettro della B. Ovvio, quindi, che anche in società si facciano riflessioni sull’operato di tutti. I due cambi di allenatore, con l’ultimo a 5 partite e 20 minuti dalla fine della stagione, sono una brutta conferma che la situazione sta precipitando e che in molti devono fare mea culpa. Gino Pozzo è tornato a Udine, nuovamente. Riflessioni sono in corso ora nei piani alti. A farne le spese, stavolta, potrebbe essere il Dt Federico Balzaretti, finito nell’occhio del ciclone in particolare dopo la sconfitta a Verona. L’erede di Pierpaolo Marino è ora sulla graticola e la sua posizione è certamente in discussione.
La tensione a Udine è tanta, almeno quanto la paura della retrocessione al 29° anno consecutivo in serie A.
Crisi Udinese, trema anche Balzaretti
Dopo la terza sconfitta di fila, la quarta nelle ultime cinque partite, con la squadra scivolata al terzultimo posto, è oggetto di valutazione anche la posizione del dirigente
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