De Paul riaccende il mercato ma Marino ha già avvisato: a gennaio non si muove. E nemmeno mister Gotti ha sentore di una sua partenza. L’Udinese, fa notare il Messaggero Veneto, è costruita attorno a lui: è fondamentale nel 3-5-2 ma anche nel 4-1-4-1. Ma, si chiede il quotidiano, “Perché Pozzo dovrebbe smontare una squadra che comincia a funzionare? Essenzialmente per due motivi. Il primo è legato alla volontà di Rodrigo: se in questo mese chiederà la cessione insistentemente, nonostante il rinnovo di contratto sottoscritto appena lo scorso ottobre (circa un milione a stagione), allora anche la società dovrà prendere in considerazione le offerte che le verranno recapitate dagli agenti Leandro Pereiro e Agustin Jimenez. Ma solo se si comincerà a trattare dalla cifra di 40 milioni. Sì, avete capito bene: non più 30, ma 40. Questo il prezzo che ha in testa Gino Pozzo per cedere De Paul subito. D’accordo, nelle formule di moda adesso circola la “moneta” aleatoria dei bonus, delle rate, del prestito con obbligo di riscatto (che federalmente non esiste, si tratta di un accordo privato tra le parti per spalmare gli acquisti e le cessioni per la gioia dei bilanci). Non si tratta di una sparata, il prezzo è diverso anche per favorire le manovre in entrata, visto che l’Udinese dovrebbe anche assicurarsi qualche gol, cedendo il suo 10″.
Ma nemmeno i bookmakers credono più ad un suo addio all’Udinese a gennaio.