Il Gazzettino ha intervistato Fausto Borin, ex portiere di Udinese e Cremonese. Borin ha ricordato le esperienze passate nelle due squadre e, venendo all’attualità, ha analizzato così la sfida di domenica: “L’Udinese è più forte, ma la Cremonese non demorde – puntualizza -. È reduce da due vittorie consecutive che hanno alimentato la fiammella della speranza, visto che Spezia e Lecce sono praticamente immobili. La storia dice anche che Ballardini, tecnico grigiorosso, ha conquistato in passato impensabili salvezze. Ecco, vedrete che la Cremonese giocherà con il coltello tra i denti. L’Udinese poi non è più quella delle prime giornate. E se non mette nella contesa tutte le armi di cui ora dispone l’avversario, ossia motivazione, spirito combattivo e voglia di farcela a ogni costo, rischia di non farcela. Se non di perdere. La Cremonese sparerà tutte le sue ultime cartucce: guai se a Udine pensano di trovare un avversario comodo – garantisce -. Ritengo che alla fine saranno le motivazioni a fare la differenza. Sette punti di ritardo dalla zona salvezza sono tanti, ma possono essere recuperati, se i “grigi” ripeteranno sino alla fine le prestazioni fornite contro Samp ed Empoli. Sono però convinto che Sottil saprà preparare nel modo migliore la sfida, evitando spiacevoli sorprese. Perché, sia chiaro, non va scordata la differenza di valori tra friulani e lombardi”.
Dell’Udinese, nello specifico, dice: “Era partita fortissimo. Via via ha rallentato la corsa, ma rimane in buona posizione. Quindi il giudizio rimane positivo. Del resto nel lungo percorso alla fine escono i veri valori e quasi tutte le squadre che occupano una migliore posizione di classifica mi sembrano più forti dei bianconeri. Ciò non toglie che la squadra di Sottil non debba rinunciare a priori alla velleità di conquistare il traguardo della Conference League: in 8 gare tutto può succedere”.