Tante acrobazie per rifare il calendario non sono valse a nulla: il comitato tecnico-scientifico voluto dal Premier Conte chiede la chiusura degli stadi. La Gazzetta dello sport spiega che “Si può ipotizzare che non tutto sia sposato ed entri nel prossimo decreto, ma la tendenza è ormai chiara: sarà disposto il divieto di manifestazioni aperte al pubblico fino al 30 marzo”.
Porte chiuse, quindi, fino a quella data. “Sono state suggerite misure che fanno a pugni con l’idea di riempire uno stadio. Ecco perché tutte le autorità sportive si aspettano che resti in campo solo l’ipotesi del paracadute delle porte chiuse. «Sulle manifestazioni sportive saranno attuate con forza misure di rarefazione sociale», ha detto ieri sera il viceministro della salute Pierpaolo Sileri. Traduzione: porte chiuse. L’unica possibilità per andare avanti con la stagione, magari facendo attenzione a limitare il più possibile anche la presenza degli addetti ai lavori negli impianti. D’altro canto, nella giornata di ieri si è mosso qualcosa anche fuori dall’Italia. L’ipotesi di giocare a spalti vuoti per impedire di trasformare gli stadi in un’occasione di contagio, si è fatta strada in modi diversi anche nei più importanti campionati all’estero, dalla Premier alla Liga, dalla Bundesliga alla Ligue 1, per non parlare della Svizzera dove si è deciso di rinviare tutto fino al 23 marzo.
Le «proposte» sono state formulate nell’ambito di una «crescente preoccupazione» sulla diffusione del coronavirus in tutto il Paese. Oggi se ne parlerà in una riunione interministeriale e potrebbe arrivare subito l’integrazione al DPCM approvato lo scorso primo marzo. L’idea è quella di una decisione che abbia uno spazio temporale più lungo, fino al 30 marzo appunto, con una verifica fra 15 giorni. Nelle prossime ore è probabile che il ministro Vincenzo Spadafora e il presidente del Coni Giovanni Malagò facciano il punto su tutti gli aspetti sportivi dell’imminente integrazione del Decreto del primo marzo. C’è poi il punto interrogativo che riguarda Napoli-Inter di Coppa Italia di domani: porte aperte o già chiuse?”