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Gazzetta dello sport: il Pozzo dei miracoli

L'Udinese protagonista in campionato ha spinto anche Paron Pozzo a parlare per ricordare che lui sogna sempre l'Europa e stavolta ci crede.
Monica Tosolini

L’Udinese protagonista in campionato ha spinto anche Paron Pozzo a parlare per ricordare che lui sogna sempre l’Europa e stavolta ci crede. La Gazzetta dello sport gli dedica oggi una pagina: è lui la base di una Udinese che sta giocando il 28esimo anno di fila in serie A

Sottil, tecnico scelto per questa nuova stagione, sta plasmando una Udinese che piace e che la rosea descrive così: “Fisica, strutturata, aggressiva, veloce, con qualità, cambi eccellenti, tutti i ruoli ben coperti. Difficile da affrontare per qualsiasi avversario perché sul regista brasiliano Walace, indispensabile più di altri, ci vai a sbattere contro e Becao è il leader di una difesa che subisce pochissimo: appena tre gol nelle sei partite post Milan”.

Una Udinese determinata e con grinta, qualità che anche il Paron riconosce e che ammette essere quelle del suo allenatore. La sintonia tra società, squadra, allenatore e tifosi è totale.

Il progetto dei Pozzo parte da lontano ed è solido. La Gazzetta dello sport ricorda: “L’investimento Beto, una decina di milioni, è importante, la conferma di Deulofeu, il rilancio di Pereyra, riportato dal Watford a 30 anni, l’aver resistito alla tentazione di cedere Becao e Walace, la certezza Silvestri in porta, l’utilizzo per un altro campionato (è stato ceduto al Tottenham per 18 milioni più 7 di bonus) del gioiellino Udogie sono la base di un gruppo che ha aggiunto due elementi fatti e finiti come gli sloveni Bijol (seguito a lungo al Cska Mosca e poi preso per 4 milioni) e Lovric, ormai titolari fissi, ha lanciato il talento Samardzic (che il Lipsia ha spedito, forse frettolosamente, a Udine per meno di 4 milioni), ha investito su Ebosse (3 milioni) e Ehizibue (uno e mezzo), già adatti per la Serie A e pensato anche al futuro (Abankwah, Guessand, Pafundi) per una squadra giovanile che con Jani Sturm alla guida è tornata in Primavera 1. Chiaro che i tifosi, pazzi di gioia, sognano quel ritorno in Europa che è l’ennesimo desiderio dell’81enne Gianpaolo Pozzo e che Di Natale e Guidolin, i miti di una città che quando deve si scalda, non ritengono una follia. Costi Altro chiacchiericcio da sfatare è quel che sostiene che i Pozzo non spendono. Lo fanno, ma con giudizio. Se gli chiederete di prendere Pinamonti a 20 milioni e con ingaggio spropositato non lo faranno mai, ma 10 per Beto li hanno tirati fuori. Mentre la politica dei contratti resta la solita. A parte Deulofeu, Pereyra e Masina che hanno gli stipendi che avevano al Watford, a Udine è difficile arrivare al milione. Il club, dopo due-tre anni fatti alla grande ti permette di compiere il grande salto anche economico. Cercare, scoprire, valorizzare e vendere. Questa è da sempre la filosofia della casa. Ma quest’anno c’è qualcosa di diverso, di più. Un gruppo vero, unito nell’obiettivo.” 

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