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La più bella della classe

L'Udinese al momento è forse, assieme al Napoli, la compagine che meglio onora il gioco del calcio in Italia.
Monica Tosolini

L’Udinese al momento è forse, assieme al Napoli, la compagine che meglio onora il gioco del calcio in Italia. Fare un’affermazione del genere dopo anni grigi di sofferenze e rimpianti appare quasi liberatorio. Eppure la realtà è sotto gli occhi di tutti: l’Udinese inanella il quinto successo consecutivo, rullando avversari (e che avversari se ci mettiamo pure Roma e Inter) come fossero birilli. In questo momento la macchina messa a punto da Sottil sgasa che è un piacere, la rosa rende finalmente al 100% sia tra quelli che partono dall’inizio e tra quelli che subentrano, e anche i nuovi arrivi sembrano subito integrati alla grande.

La sfida con un Inter ancora convalescente, poteva rappresentare un ulteriore esame da superare per conseguire il titolo di vera sorpresa della prima parte del campionato: beh l’esame è stato superato con lode. Questa Udinese piace per come sa impattare sul match. La squadra di Sottil ci ha abituati ad andare ad aggredire alto l’avversario fin dal suo palleggio basso, conquistare la palla e attaccare con molti uomini una volta riconquistata, riempiendo bene l’area di rigore.La squadra di Sottil, altresì, ci sta abituando anche a conoscere ed interpretare bene le varie partite che ci sono all’interno di una gara: riesce a capire quando bisogna andare a pressare alto in maniera collettiva, quando invece a fiato più corto aspettare in blocco più basso gli avversari, ma sempre corti e compatti, per poi ripartire in campo aperto sfruttando le straordinarie gambe di parecchi suoi effettivi. Insomma una squadra che pare già completa e matura.

La gara contro l’Inter, in quest’ottica si può scomporre in due fasi, corrispondenti ai due tempi di gioco. Nel primo l’Udinese ha inebetito l’Inter con il pressing alto, impedendogli trame di gioco in uscita, stordendola con il giro palla corto preciso e verticale, costringendo all’ammonizione ben due uomini (Bastoni e Mikhitarian) già nei primi 20 minuti, e dominando il possesso palla nella metà campo interista. Solo negli ultimi dieci minuti l’Inter è riuscita ad uscire dai blocchi e ad attaccare l’area bianconera, creando almeno un paio di pericoli con il tiro al volo di Bastoni neutralizzato da un ottimo Silvestri e con Dzeko che di testa ha girato fuori vincendo il duello con Becao. L’Inter era già passata in vantaggio all’alba della gara con una magistrale punizione calciata da Barella, ma si è trattato di un fuoco fatuo che non ha scomposto più di tanto gli uomini di Sottil che hanno continuato a macinare gioco con lucidità nella metà campo avversaria, facendo girare palla da destra a sinistra e viceversa con uno splendido Deloufeu che si abbassava parecchio per raccordare la manovra e aprire sui quinti che si allargavano e sulle mezzali pronte alla sponda.

Il pari è stata una logica conseguenza, seppur fortunosa, ma va rimarcato che già pronti via Lovric aveva sfiorato la marcatura quando era stato chiamato alla conclusione dopo una bella combinazione tra Deloufeu e Pereyra. Nella ripresa, quando l’Udinese non aveva più la forza per pressare alto la squadra di Milano, ha arretrato di 20 metri il baricentro, facendo uscire l’Inter dai blocchi, ma difendendo sempre con tre file compatte di uomini, sempre respingenti al limite dell’area (Bjiol dominatore delle palle alte) e di fatto concedendo all’Inter solo un’occasione pulita ovvero il colpo di testa di Dumfries da corner. Quest’altra partita che si è schiusa nella seconda frazione, ha assecondato la fame che ha l’Udinese di spazi: se nel primo tempo l’Udinese è stata abile nel pressare e tenere bassa l’Inter dando via ad un palleggio autoritario nella metà campo avversaria, nella ripresa l’Udinese ha offerto un saggio di come riparte negli spazi con molti uomini di gamba di cui dispone, dopo aver riconquistato palla al limite dell’area. Le occasioni sono così fioccate: dalla paratona di Handanovic su Lovric al palo di Deloufeu fino al gol del sorpasso di Bjiol nata da un corner magistralmente battuto dal catalano. Il terzo gol è stato figlio invece di una delle diverse ripartenze, tema tattico svolto in maniera brillante ​ dall’Udinese nella ripresa.

Insomma, più modi per saper leggere ed interpretare la partita. Questa Udinese appare sia forte quando vuole giocare alta, sia quando si difende più bassa e riparte. Sa essere estremamente versatile, e daltronde le partite conoscono diverse fasi, e una squadra se vuole avere alla fine ragione, deve saperle interpretare alla perfezione al momento opportuno. Come al solito, anche oggi i cambi di Sottil si sono rivelati all’altezza: Success ha permesso di mantenere su la palla nei momenti di difficoltà, guadagnando falli e mantenendo viva la palla fino al rimorchio dei compagni; Ehizibue ha presidiato bene la fascia coprendo Becao sul lato di un fastidioso Di Marco, mentre Samardzic ha offerto il suo solito contributo di classe, che si è notato anche in occasione della terza marcatura.

Una nota di merito va annotata in quanto l’Udinese andava ad affrontare quella che tra le big è la squadra più fisica e rocciosa, forse l’Unica in serie A che dal punto di vista dei kg e cm può dare filo da torcere all’Udinese. La gara si è giocata anche su questo versante, e significativo è stato il doppio cambio da parte di Inzaghi già al 30′ del primo tempo quando ha tolto i due nerazzurri già ammoniti, annusando un clima da battaglia fisica, e immaginando che i falli tattici avrebbero potuto rappresentare un sistema di difesa obbligato specie per la ripresa, fiutando da lontano le ripartenze bianconere nella seconda frazione.

Onore quindi a Sottil e al suo Team. L’ambiente bianconero può godere e sognare in questa sosta del campionato che forse può essere vista come un intralcio, ma che da contr’altare, può rappresentare un’occasione propizia per guardarsi bene in faccia, chiedersi dove si può arrivare, e recuperare le energie per ripartire se non più forte altrettanto forte tra due settimane. E poi diciamocelo, dovessero combinare bene i risultati di oggi, osservare l’Udinese prima in classifica per due settimane sarebbe un bel regalo per tutti i tifosi bianconeri.

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