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Gazzetta dello sport: Il calcio prepara il piano anticrisi

La ripresa dei tornei, nonostante l'incertezza dettata dal coronavirus, rimane l'argomento principale nel mondo del calcio.
Monica Tosolini

La ripresa dei tornei, nonostante l’incertezza dettata dal coronavirus, rimane l’argomento principale nel mondo del calcio. La Gazzetta dello sport scrive che “Se ne è discusso ieri nel tavolo di lavoro internazionale a cui, oltre la Lega di A con l’a.d. De Siervo, sedevano Fifa, Uefa e i rappresentanti di tutti gli altri tornei. L’organo di controllo del calcio europeo ha ribadito le tre linee guida: priorità ai campionati nazionali, possibilità di estendere le competizioni per tutto il mese di luglio, richiesta di simultaneità nella ripresa da parte di tutte le leghe”.

Secondo quanto ha detto Cairo, in A sono 16 i presidenti che non condividono l’idea di giocare in estate e che preferiscono sposare la linea della prudenza: si scende in campo solo quando e se ci sono le condizioni per farlo in sicurezza e in tempi tali da non compromettere la prossima stagione. E Spadafora, in serata, ha ammesso di essere molto scettico su una eventuale ripresa il 3 maggio.

Ma la Fifa “si è detta disposta a spostare le date dedicate alle nazionali di inizio giugno a ottobre. Uno spazio che, così liberato, potrebbe essere sfruttato dai club: per le finali delle coppe si potrebbe andare anche ad agosto. Sempre la Fifa studierà una formula per l’eventuale proroga dei contratti dei giocatori in scadenza a giugno senza costi ulteriori per i club. Linea che sposa anche il presidente della Figc, Gravina a Sky: «Il calcio deve arrivare fino in fondo ma senza prevaricare le decisioni del governo. Per noi è ideale arrivare entro il 30 luglio con partenza entro il mese di maggio. L’ipotesi di passare da 20 a 22 squadre in A nel 2020-21 con un campionato che partirà in ritardo e con l’esigenza di arrivare nel mese di maggio alla chiusura per l’Europeo, francamente farebbe apparire una serie A schizzofrenica. Si passa dal richiedere le 18 squadre per poi passare a 22, dove diventa ingestibile, mi sembra un’ipotesi poco percorribile»”.

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