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Corsport: Lazio, tunnel dell’orrore

I biancocelesti sprecano, l’Udinese sale   e in cinque minuti si decide la gara: Lucca, autogol di Giannetti, chiude Zarraga  La squadra  di Sarri, fischiata, dopo il ko   di Monaco   cade anche  in campionato  all’Olimpico: Champions  lontanissima  mentre Cioffi  prende il largo  nella zona calda  
Monica Tosolini

Vista dalla parte della Lazio: così il Corriere dello sport racconta la gara dell’Olimpico. “Fuori da tutto o quasi. Dopo la Champions, la Lazio è uscita dal campionato. Resta la Coppa Italia… Altro che rilancio verso il quinto posto. È una discesa verticale, senza paracadute. Quinta sconfitta in Serie A nelle ultime sette giornate, la terza in casa dopo i ko con Bologna e Milan e se nelle precedenti occasioni ci stava almeno un pareggio, questa volta l’Udinese non ha rubato niente. Cioffi ha salvato la panchina e ha fatto un bel passo verso la salvezza.
È finita male, malissimo, sotto i fischi dell’Olimpico e la pesante contestazione verso giocatori e società. Lotito non è stato risparmiato. Sarri poteva fare meglio: la stagione, eccetto le Coppe, è largamente insufficiente. Allo stesso modo l’organico dimostra tutti i suoi limiti. Mau aveva ragione: ceduto Milinkovic, non sono arrivati acquisti in grado di alzare il livello, come si è visto benissimo nelle ultime settimane. Ieri mancavano Rovella e Guendouzi, nessun acquisto negli undici di partenza. Isaksen, Castellanos e Kamada non hanno lasciato il segno entrando in corsa. Una resa”.  
Le pagelle dei bianconeri:

Cioffi (all.) 7 Pioniere all’Olimpico col suo profilo grifagno. L’Udinese garibaldina ha solcato la notte.  
Okoye 7 Il palo lo salva su Zaccagni. L’autogol lo uccella. Su Lazzari, Isaksen e Ciro in un minuto è stato anguillesco. Ancora dopo allungandosi a molla. 
Ferreira 6 Centrale da impresa di demolizioni. Concretezza e densità. Bijol (32’ st) 5,5 Un giallo per frenare Castellanos. 
Giannetti 6 Prima ha murato Zaccagni, poi ha incornato di testa costringendo Provedel al super balzo. Le sue antenne hanno fiutato in tutte e due le aree. Stopper e punta supplementare. L’autogol è da nuvola fantozziana. 
Perez 5,5 Ha sorretto la difesa artigliando avversari e palloni. Il giallo gli costa la squalifica. Poi il rosso.
Pereyra 6,5 Slalom fra birilli, vortici insidiosi, cross al bacio. Ha avuto sprazzi di qualità e incisività.
Lovric 7,5 Debordante assalitore. Suo il primo tiro, poi una volée centrale. E l’assalto dell’1-2 lo produce lui affondando a destra, bevendosi Hysaj al dribbling, aprendo per Thauvin. Pennellate sapienti. 
Zarraga 7 La rasoiata dell’1-2 è tutta la sua voglia di meravigliare alla seconda da titolare, la prima era lontata, risaliva alla prima giornata. Voracità e coralità.  
Payero 6 In trincea dall’inizio, è stato il più falloso. S’è spremuto fino alla fine. Samardzic (29’ st) 6 Ha dato impulsi. 
Kamara 7 A tavoletta. Un cross per la volée di Lovric, un tiro in spaccata parato, il tiro-cross deviato da Lucca, un mezzo assist.   Zemura (29’ st) 6 C’era da difendere la vittoria e ha difeso. 
Thauvin 7 Passo, idee, colpi. Il cross dalla destra sul primo gol, l’assist per Zarraga. I mancati laziali sono sempre i peggiori da affrontare, i più avvelenati. Rendono crudeli i ricordi.  Davis (46’ st) sv  
Lucca 7 I sincronismi e i movimenti del vero pivot che in un colpo fa fuori due centrali. Difesa del pallone, attacco degli spazi, pronto ad ogni tipo di imboscata, di spizzata, di imbeccata smarcante. Il gol, una botta secca, è da vero ariete-artigliere. 

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