Cade la Fiorentina a Udine, mancando la continuità che le chiedeva il tecnico Cesare Prandelli alla vigilia e interrompendo la striscia di imbattibilità alla Dacia Arena. Ne approfitta un’Udinese cinica che grazie al gol di Nestorovski mette in tasca tre importantissimi punti in chiave salvezza.
A quasi tre anni dalla scomparsa di Davide Astori, Udinese-Fiorentina non sarà mai una partita come le altre per i viola che, sulla scia della bella vittoria con lo Spezia, arrivano alla Dacia Arena per quello che è già a tutti gli effetti uno scontro salvezza. Se Gotti schiera una formazione quasi in emergenza a causa delle tante assenze, Prandelli ritrova Ribery dopo un mese di stop. A centrocampo bocciatura per Amrabat: dentro Eysseric, che nell’ultima gara ha ritrovato anche il gol. Se nel primo tempo le squadre restano chiuse e attente ma mai davvero pericolose, il primo squillo arriva dall’Udinese con Stryger Larsen che, pescato in profondità da un ottimo lancio di De Paul, si ritrova a tu per tu con Dragowski ma il portiere viola salva di piede mandando il pallone in calcio d’angolo. Nella ripresa, poche occasioni da entrambe le parti finché un cross morbido di De Paul pesca Nestorovski che, tenuto in gioco da Milenkovic, incorna con precisione e potenza da distanza ravvicinata, prendendo in controtempo Dragowski. La gara è anche l’occasione per far esordire in Serie A il 18enne Jayden Braaf, che prende il posto di Llorente. Prandelli si gioca il tutto per tutto inserendo Borja Valero al posto di Eysseric. In attacco si rivede anche Montiel, che entra al posto di Pezzella ma per i gigliati non c’è più niente da fare: si interrompe la striscia di imbattibilità alla Dacia Arena che durava da nove incontri. Allunga invece l’Udinese, che stacca proprio i viola in classifica e raggiunge il Bologna a 28 punti.