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Marino: “Cioffi può essere il nostro nuovo Gotti”

Il Dt Pierpaolo Marino è intervenuto su Radio 1 a Radio Anch'io sport
Monica Tosolini

Il Dt Pierpaolo Marino è intervenuto su Radio 1 a Radio Anch’io sport e ha parlato di alcuni argomenti d’attualità, a partire dalla situazione Covid che ha penalizzato l’Udinese in questo inizio 2022, passando poi al nuovo protocollo e rispondendo infine ad alcune domande specifiche sull’Udinese: “Grazie ai protocolli che la prorpietà dell’Udinese ci aveva messo a disposizione investendo molte risorse, eravamo riusciti a scongiurare tutto. Il problema è arrivato dopo le vacanze natalizie. Al ritorno dei giocatori si sono manifestate molte problematiche”.

Ora due partite. Ma rimane la rabbia per quanto accaduto per Udinese-Atalanta: “Abbiamo manifestato il nostro disappunto. Eravamo fermi da una settimana per un provvedimento delle Asl locali che avevano bloccato l’attività calcistica. Essendo stato revocato dal Tar improvvisamente sul ricorso della Lega, ci siamo trovati a giocare all’improvviso”.

Come pensa di venirne fuori? Il ricorso dove vuole arrivare? “La nostra è stata una denuncia contro un sopruso subito, farci giocare con solo 24 ore di preavviso, con una squadra che si è radunata la domenica mattina per giocare quello stesso pomeriggio, con giocatori fermi per Covid. Con il ricorso alle Asl in extremis, non ci è stato concesso il tempo per chiedere alcun rinvio. Ad altre squadre sono stati concessi rinvii, a noi no. E’ chiaro che c’è un conflitto tra le Asl e la Lega di serie A. Adesso sembra che ad ogni Lega verrà affidata la compilazione delle regole, siamo in attesa di capire come sarà modulata questa problematica. Certo è che il campionato di regolarità adesso ne ha poca”.

Campionato falsato, soprattutto quello dell’Udinese: “La classifica è brutta, ora. Ci siamo ritrovati con una classifica che non prevede due partite e le condizioni psicologiche di esaltazione dopo il 4-0 a Cagliari sono diverse da quelle attuali in cui dobbiamo ricucire le ferite con un grande lavoro psicologico dell’allenatore e dello staff per quanto riguarda la parte atletica. Qualche giocatore a Torino è andato in campo con un solo allenamento o due. E in panchina avevamo praticamente solo Primavera, che da noi non sono professionisti e i nostri giocano in Primavera 2”.

Ora il giudice sportivo. Cosa si attende? “Non mi aspetto sorprese. Il nostro reclamo è molto ben fondato in quanto a motivazioni, perciò mi aspetto giustizia. Noi ci aspettiamo che su Udinese-Atalanta venga fatta giustizia. La nostra polemica, ovviamente, non riguarda l’Atalanta ma chi ci ha fatto giocare”

Come avete pescato Beto? “E’ uno degli ennesimi fiori all’occhiello del nostro scouting. Oggi è difficile arrivare prima delle grandi squadre, ma stavolta ce l’abbiamo fatta. E’ un ottimo calciatore e si è ambientato subito in serie A, cosa che non ci aspettavamo”. 

Pensa che il suo grido d’allarme possa essere raccolto? O la Lega andrà avanti per le sue? “Mi aspetto che il nuovo protocollo voluto dalla Vezzali e dal Governo sia plasmato dalle varie Leghe e venga messo nella maniera giusta per evitare queste situazioni di disparità di partite che per regolamento dovrebbero vedere in campo le due formazioni migliori di entrambe le squadre. Che non si vedano più gare come Udinese-Atalanta 2-6, risultato incredibile”.

Il vostro scouting cerca giocatori in tutti gli angoli del mondo. Il Friuli che angolo è? “Non è più quella terra fertile di talenti calcistici. Oggi la società si è svoluta in maniera diversa, ci sono sport alternativi e molti giovani non si dedicano più al calcio come una volta. Però abbiamo trovato giovani come Meret”.

Cioffi può essere il nuovo Gotti? Farà un percorso simile a Udine? “Assolutamente sì, perchè oltre alle competenze tecniche indiscusse, Gabriele ha portato un atteggiamento di passione e di grinta che ci ha permesso di portare a casa il pareggio con il Milan e il 4-0 di Cagliari. Ha fatto un grande impatto e ora non è giudicabile per queste due sconfitte che riguardano più la parte sanitaria che quella tecnica”.

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