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Domizzi, Floro Flores e D’Agostino: il campionato ripartirà

Si accende il dibattito sulla ripresa del campionato.
Monica Tosolini

Si accende il dibattito sulla ripresa del campionato. E’ opportuna o bisogna lasciar stare? Ha ragione Lotito o Cairo? Alla tv ufficiale dell’Udinese tre ex bianconeri hanno detto la loro.

Per primo Maurizio Domizzi che ha spiegato: “Secondo me il campionato alla fine si farà e si finirà, ma adesso è impossibile stabilire in quale modo e in quali date. Non so se sia giusto o meno, ma credo che comunque troveranno il modo di far ripartire anche il calcio, come tutto, e di portare a termine la stagione”.

Antonio Floro Flores, che ha appena dato l’addio al calcio giocato e si è ritirato a Udine: “E’ un momento molto particolare questo. Già a livello politico fanno fatica a trovare una data in cui farci uscire, quindi credo sia lo stesso anche per il calcio. Credo anche io che il calcio prima o poi ripartirà. Il calcio è prezioso per l’economia, quindi prima riparte e prima ne trarrà beneficio il sistema economico. La situazione è un po’ particolare e sta mettendo in ginocchio tutti”.

Gaetano D’Agostino, oggi allenatore del Lecco: “Penso come Antonio, ma da allenatore di Lega Pro dico che in questo momento non c’è un modo per ripartire, ma c’è un modo per combattere il virus perchè ancora oggi ci sono oltre 400 morti al giorno e più del 50% in Lombardia. Io faccio il tecnico a Lecco, in Lombardia: qui ci sono quattro squadre in A, quattro in B e in Lega Pro 8. E’ la regione forse con più squadre nei professionisti. Ripartire, secondo me, è difficile. Sicuramente la parte economica è importante, perchè il calcio è la terza azienda in Italia, però bisogna soprattutto cercare di tutelare i calciatori perchè sento parlare solamente di contratti, di far risparmiare i calciatori. Sono per la sostenibilità delle società. Il giocatore deve andare incontro alla società e la società deve fare altrettanto, ma se dobbiamo forzare la fine del campionato e quindi portare i giocatori a giocare, secondo me devono esserci certezze. I controlli, però, li possono fare a livello economico solo le società di A e di B perchè in Lega Pro è impensabile fare tutto l’iter che la sanità, giustamente, ha esposto come protocollo perchè è un esborso talmente alto che l’80% delle società di Lega Pro non possono permettersi. Il problema è appunto quante società possono farcela, perchè se sono una o due ad avere difficoltà, rientra purtroppo nella norma. Ma il problema è che la maggior parte delle società di Lega Pro si sostengono grazie alla valorizzazione dei giovani: non avendo questi introiti, non puoi averli dal pubblico, e che fai? Non è sostenibile la cosa. Ho il timore anche che tante società faranno fatica ad iscriversi il prossimo campionato dopo tre mesi di mancati introiti”.

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