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Udinese, sconfitta che fa paura

Molte le occasioni create e fallite; il problema del gol esiste
Redazione

Gara fondamentale al Friuli Arena per cercare di rimpolpare una classifica purtroppo ancora anemica. Per SOTTIL una gara importantissima, opposto ad un club in cui ha militato a lungo e dove tuttora offre le proprie prestazioni il figliolo RICCARDO, parliamo dunque della Fiorentina di Italiano.

Reduce da una impegnativa gara in Conference League che dovrebbe limitarne la tenuta atletica, la squadra di Italiano ricorre ad un massiccio turn-over al fine di trovare significative forze fresche in relazione ad un match sulla carta, affetto comodo. Curiosità tra i tifosi nei confronti dell’ex Mandragora.

SOTTIL nonostante il gran numero di indisponibili – Padelli, Masina, Kabasele, Ebosse, Ehizibue, Deulofeu, Brenner, Davis, Semedo – rimane fiducioso per la sfida, optando per uno schieramento che in partenza prevede PAYERO in luogo di LOVRIC in mezzo al campo, con il debutto di KRISTENSEN quale braccetto di sinistra in considerazione dei molteplici infortunati nel ruolo suddetto.

Partono bene i bn in un’inedita divisa più simile ad un pigiama (c’è il rischio che porti anche sfiga..) che ad una maglia da calcio, con 3 limpide occasioni nei primi 10’ di gioco. La squadra di SOTTIL pigia sull’acceleratore con continuità e trame. Clamorosa appare la rete che si divora THAUVIN poco prima della mezz’ora, complice un intervento di Terracciano tra l’intuito e il miracolistico. Fatto sta che la palla non entra nemmeno dopo 9 conclusioni piuttosto nette. E come spesso avviene, dopo tante occasioni sprecate, Bonaventura si inventava un lancio perfetto per Quarta che dal limite indovinava l’angolo dove SILVESTRI non poteva arrivare. Neanche il più pessimista tra i tifosi poteva immaginare dopo mezz’ora di calcio pregevole di potersi trovare sotto di una rete. Tant’è…la squadra subiva il colpo e perdeva leggermente la spinta propulsiva della prima parte di gara. Arrivava sul finale anche la decima conclusione pulita ad opera di KAMARA, sul quale Terracciano si opponeva da par suo. Anche per questa frazione porta avversaria che continua ad apparire stregata.

Frazione che si chiudeva sullo 0-1 con enormi rimpianti in casa bianconera per non aver saputo tradurre nemmeno una delle innomerevoli occasioni generate. 

Il secondo tempo si dipanava su di un copione piuttosto prevedibile. La squadra di SOTTIL che attaccava senza troppa veemenza in verità, e la squadra gigliata pronta a prendere palla e gestirla con i propri centrocampisti tecnici. Gli strappi dati dai bn sortivano effetti positivi ma non si tramutavano in gol, anche a causa di una giornata capace di esaltare le qualità di Terracciano, un portiere forse troppo sottovalutato. Il torto della squadra di casa appariva principalmente quello di non metterla sul piano fisico temperamentale dando in tal modo tempo agli ospiti di rifiatare.

Errore che alla fine veniva pagato a caro prezzo poiché nemmeno gli ingressi di LOVRIC, PEREYRA, SUCCESS, ZEMURA e PAFUNDI riuscivano a cambiare l’inerzia della gara. LUCCA addirittura a metà ripresa su una ripartenza finalizzata con assist offerto da EBOSELE a due metri dalla linea di porta, riusciva persino a far peggio di quanto fatto da THAUVIN nella prima parte, calciando a lato e sprecando il gol per un meritato pareggio.

Alla fine arrivava anche il beffardo 2-0 firmato dal migliore in campo, Jack BONAVENTURA un giocatore a nostro avviso, che se a posto fisicamente potrebbe essere ancora molto utile anche a Spalletti.

SOTTIL in fin dei conti, non crediamo possa essere messo in discussione con una quindicina di conclusioni verso la posta avversaria, ma qualche riflessione é giusto porsela. Gli indisponibili sono molti, 9 per la precisione, ma non possono rappresentare un alibi né la loro assenza, né la sfortuna, né le continue imprecisioni sottoporta.

Intanto l’errore strategico commesso nella sfida contro ì gigliati é stata quella di non metterla banalmente sul piano fisico. L’Udinese passa per bocca di tutti per essere una squadra fisica, la Fiorentina arrivava da una trasferta maturata al giovedì sera in Belgio. Nulla ci toglie dalla testa che se la gara fosse stata condotta ai ritmi della Premier, la squadra di Italiano si sarebbe trovata in debito d’ossigeno già al 70º; si é preferito invece vivere ti strappi con i soliti lanci lunghi per LUCCA, che come giocatore si farà, ma che ora non conosce appieno i tempi di gioco e i movimenti dei compagni.

Il fraseggio tra i centrocampisti spesso é insignificante. WALACE non é ancora quello dell’anno scorso, vero; PAYERO era al debutto dal primo, SAMARDZIC tiene 70, 75’ ma la qualità dei tre con il TUCU pronto a sostituirli, non pare così scadente da dover ricorrere ai lanci chilometrici di BIJOL o peggio di SILVESTRI, rinunciando a trame di gioco che possano far salire la squadra coinvolgendo maggiormente i quinti

I passaggi all’indietro son sempre troppi, persino quando si deve recuperare il risultato. Un conto é assere avanti con il risultato e dunque gestire, un conto é temere di prendere iniziative per paura di sbagliare. “Memento audere semper” era un motto che i ragazzi di SOTTIL dovrebbero interiorizzare

La classifica preoccupa, e l’attacco con una sola rete in 5 gare ha fatto peggio persino del duo Lasagana-Maxi Lopez a riprova che qualcosa va inventato. Il peggior risultato storico per i bn nell’era dei tre punti; non ci sentiamo di dare troppe colpe a LUCCA, in fondo pare inserito nei meccanismi di gioco, ma forse la partenza di BETO poteva attendere il recupero di almeno uno tra DEULOFEU e BRENNER, altro brasiliano enigmatico il cui fisico non appare granitico (e qui entra in ballo la società)

I continui infortuni fanno riflettere sugli allenamenti, sulla preparazione o sul recupero che lo staff medico é in grado di assicurare. 9 infortunati dai recuperi sempre “troppo lunghi” penalizzano una rosa che appare corretta purché tutti siano a disposizione. Anche con la Viola il tecnico é stato costretto a buttare nella mischia due esordienti (KRISTENSEN e PAYERO) in una gara dall’elevata importanza.

Il mister deve pretendere più velocità di esecuzione è più capacità ad arrivare sulle seconde palle. Il pressing non sembra ahinoi tra i diktat imposti e le trame di gioco appaiono più improvvisate che studiate in fase di preparazione della gara. Anche qualche schema sulle punizioni non sarebbe male…

Vanno recuperati appieno giocatori importanti come LOVRIC, WALACE e PEREYRA (giustificato dalla preparazione personale) per conferire al centrocampo, da sempre strategico nei risultati finali, una solidità che oggi manca palesemente.

Rimaniamo in fondo ancora ottimisti, ma va cambiata da subito la velocità di marcia, perché un tonfo anche a Napoli potrebbe portare il gruppo ad una rivoluzione d’ottobre ancor prima dell’arrivo del mese e del Genoa (01.10.23)!

AM – foto Gianpaolo Scognamiglio

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