Prova di maturità superata. L’Udinese ha spiccato il volo. Considerazioni certificate dalla prova di Reggio Emilia, sesta stagionale, che proietta i friulani al quarto posto in classifica, o, a seconda di come la si vuol vedere, al secondo posto della graduatoria con i suoi 13 punti come la Roma alle spalle del terzetto composto da Napoli, Atalanta e Milan.
Un bottino considerevole che nel recente passato l’Udinese ha ottenuto in tre diverse stagioni: nel 2000/01 la squadra guidata da De Canio aveva 13 punti dopo la sesta di campionato in cui aveva perso per 2-0 a Parma ed era terza in classifica. Si era risollevata subito, battendo 3-0 la Reggina, ma alla fine di quel torneo era arrivata tredicesima. Ben più esaltanti i tredici punti in sei giornate del campionato 2008/09 quando il successo della squadra di Marino sul Torino valeva il primo posto in classifica condiviso con Inter e Lazio. Nel turno successivo il 2-2 con il Lecce e a fine stagione quella squadra trascinata da Di Natale, Sanchez, Quagliarella e Pepe arrivava settima. Anche l’Udinese di Stramaccioni, che viene ricordata per la partenza a razzo, alla sesta giornata contava 13 punti dopo il pareggio sul Cesena. Nel turno successivo, però, la sconfitta con il Torino e a fine stagione un quindicesimo posto costato la conferma al giovane allenatore.
Quella attuale sembra però un’altra storia: quella di una squadra che convince nel gioco e nell’atteggiamento e che, non è un caso, vanta anche il secondo miglior attacco del campionato, dietro solo a quello del Napoli: 12 gol in sei partite, la media precisa di 2 a gara.
Bomber Beto, con le sue 4 reti in 229 minuti ha una media di 1 gol ogni 57 minuti e non intende frenare la corsa nella classifica marcatori che lo vede al fianco di Vlahovic, Koopmeiners e Kvara.
Sì, adesso è di nuovo lecito sognare.