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Pari tra rimpianti e qualche rischio di troppo

La batosta di Verona e i 3 punti tolti a tavolino in settimana vedi gara non giocata con la Salernitana, hanno avuto la perfidia di riportare all’estrema concretezza la squadra di CIOFFI.
Monica Tosolini

La batosta di Verona e i 3 punti tolti a tavolino in settimana vedi gara non giocata con la Salernitana, hanno avuto la perfidia di riportare all’estrema concretezza la squadra di CIOFFI. La Lazio presentatasi al Friuli reduce da Oporto seppur gravata da diverse assenze, in primis quella del cannoniere Immobile, non sembra in tal senso l’avversario ideale per progettare un bottino pieno; dato però che in classifica le squadre posizionate nei rincalzi iniziano a capitalizzare punti con maggiore intraprendenza, é evidente come si stia alzando di fatto la quota salvezza e i punti a disposizione diventino fondamentali per il buon esito della stagione.

CIOFFI rispetto a Verona inserisce sin dall’avvio PEREZ, ARSLAN, e BETO mentre SOPPY gioca a destra con UDOGIE in non perfette condizioni si accomoda in panchina. Parte forte l’Udinese che dopo qualche minuto di possesso palla lasciato agli ospiti, centra il bersaglio con DEULOFEU, molto abile nel piazzare sotto misura un gran assist servitogli di testa dal rientrante PEREZ. Peccato che al 20º di gioco MAKENGO non riesca a capitalizzare a 2 metri dalla porta una gran discesa di DEULOFEU.

Da quel momento era la squadra di Sarri a menare le danze con un Milinkovic Savic, gran giocatore, a farla da padrona. Fortuna (per l’Udinese) che Pedro – 3 centri in 3 gare contro i friulani – a Udine alla 600.a da professionista, sia costretto ad uscire a metà frazione per un dolore alla caviglia, venendo sostituito da un meno qualitativo Cabral. Uscito lo spagnolo, gli azzurri trovavano tuttavia una straordinaria capacità di generare opportunità, complice una indigesta posizione occupata da MOLINA sulla sinistra. Il nazionale argentino diveniva infatti spesso oggetto di incursioni molto pericolose nella fascia di competenza, generando non poche apprensioni in ottica difensiva. La Lazio comandando il gioco insisteva nel proporre occasioni sulla quale sventava con deviazione in angolo un prezioso MARÌ. Ma la squadra di Sarri sentiva odore di marcatura che arrivava puntuale a pochi secondi dal 45º grazie ad una deviazione di testa di Anderson che si era procurato la punizione dalla quale era scaturito il gol. E con l’ 1-1 e qualche rimpianto per non aver tenuto “duro” appena altri pochi secondi, si va al riposo.

Alla ripresa era la Lazio a imprimere i tempi e fare la partita con la squadra di CIOFFI a cercare di palleggiare basso con la finalità di stanare gli avversari sfruttando attraverso lanci lunghe le caratteristiche di un BETO ancora un po’ in ombra. A pochi minuti dalla ripresa MOLINA da esterno basso scivola favorendo l’incursione dello stesso Anderson che trovava l’accorrente Cabral in posizione ideale per la stoccata vincente; fortunatamente il brevilineo colored di Sarri non dimostra ad oggi le qualità di Ciro nazionale tanto che il diagonale finisce fortunatamente a lato.

All’ora di gioco il mister bn decide per una variante tattica importante; fuori SOPPY non attentissimo nell’occasione del gol subito, e dentro ZEEGELAAR con spostamento di MOLINA a destra nella casella di propria competenza. Ma rientro anche dell’attesissimo Tucu PEREYRA che andava ad occupare il ruolo dell’ammonito ARSLAN.

La gara non cambiava di molto copione, presentando un’UDINESE piuttosto lunga che rischiava qualcosa sulle ripartenze elaborate e tecnicamente apprezzabili degli uomini di Sarri. C’é spazio altresì per una protesta piuttosto labile a causa di una caduta proprio del Tucu in area laziale verso cui l’arbitro non dimostrava troppo credo. I veri rimpianti si ingeneravano tuttavia nel recupero quando sempre MOLINA si inventava un tracciante che si andava a stampare sull’incrocio dei pali della porta avversaria. Era l’ultima occasione di una partita che lasciava le contendenti forse insoddisfatte per aver condiviso la posta in palio.

Il punto ottenuto riveste di fatto un proprio valore, specie se rapportato alla classifica piuttosto corta. Certo l’UDINESE che vorremmo ammirare dovrebbe apparire più coraggiosa, ma capiamo la necessità di non tralasciare l’aspetto della classifica. La media punti tuttavia, anche con l’avvento del mister fiorentino, non di discosta molto dal solito punto partita…

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