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La squadra crea ma i tre punti al ‘Friuli’ restano una chimera

L’ultima vittoria al Friuli é oramai datata 18 settembre 2022, 5 mesi addietro.
Monica Tosolini

L’ultima vittoria al Friuli é oramai datata 18 settembre 2022, 5 mesi addietro. Nel calcio pare un’eternità, uno spazio temporale che SOTTIL non vede l’ora di frantumare. Ad opporsi nel lunch match il Sassuolo di Mr. Dionisi reduce da due scalpi di valore quali Atalanta e Milan andando a ritroso.

Il tecnico bianconero recupera il Tucu PEREYRA oltre a confidare sui progressi atletici di Florian THAUVIN, elemento in grado di accendere la luce in chiave offensiva, reparto recentemente accusato di sterilità. La sconfitta del Torino nella San Siro rossonera, riporta nel mirino l’ambito (speriamo) obiettivo del 7º posto in classifica, ultimo utile per la partecipazione nelle coppe.

SOTTIL cambia leggermente il canovaccio tattico optando per un 3511 lasciando fuori SUCCESS e inserendo a fianco di BETO il rientrante capitano. LOVRIC viene preferito ad ARSLAN tra gli interni, accanto all’inamovibile SAMARDZIC. Il collega livornese, cambia solo un elemento rispetto al gruppo capace di piegare gli orobici sette giorni prima; dentro Marchizza a presidiare la fascia mancina. La partenza é fulminante. Fa tutto UDOGIE che una volta involtosi sulla fascia sinistra si accentra lasciando partire dal limite dell’area un diagonale velenoso che fulmina un Consigli immobile. 26” e finalmente per una volta si va in vantaggio. La gioia dura però solo 5 minuti. Dopo aver fatto le prove di autogol qualche istante prima, la squadra riesce nell’intento con una deviazione decisiva di BIJOL su rinvio approssimativo di BECÃO che favoriva il tiro di Henrique risultato ferale. Tutto da rifare. Al quarto d’ora il nazionale Berardi é costretto ad uscire per infortunio e il suo posto viene coperto dal neo-acquisto Bajrami. L’Udinese non ci sta e cerca il vantaggio pur correndo un grosso rischio alla mezz’ora su inserimento di Frattesi, sempre pericoloso, capace con i suoi repentini inserimenti di cogliere un palo pieno alla destra di SILVESTRI. Pericolo scampato, occasione vincente su punizione dalla tre quarti per l’Udinese che trovava grazie al sinistro vellutato di SAMARDZIC una pennellata sulla cui traiettoria si catapultava in spaccata BIJOL. Estirada vincente che cancellava d’incanto la sfortunata deviazione propiziante l’autogol.

L’Udinese sembrava in pieno controllo quando però a pochi secondi dal fischio di fine tempo, una deviazione di braccio di PEREZ su cross di Bajrami si trasformava in ulteriore autogol. Col 2-2 si chiudeva la frazione non senza naturali disappunti per aver subito un rete propiziata da una deviazione sfortunata proprio in chiusura di frazione.

Alla ripresa le danze venivano condotte sistematicamente dai bn (non é vietato indossare al Friuli il giallo canarino che rimane la divisa più fortunata…), ma l’imprecisione sotto porta vanificava le molte occasioni generate. Nemmeno l’ingresso di un volitivo THAUVIN schierato al posto di un PEREYRA inevitabilmente alla ricerca di autonomia, riusciva a far scoccare la scintilla vincente. In mezzo a tanta Udinese vicina al gol con LOVRIC e BETO, va comunque registrata una gran occasione con diagonale scagliato dall’ex empolese Bajrami all’ora di gioco, tiro che lambiva il palo, generando al contempo un brivido gelido sulla schiena di ogni tifoso bianconero. L’arrembaggio finale spesso interrotto da schermaglie o atteggiamenti dilatori adottati dagli ospiti, nonostante l’ingresso di SUCCESS, non sortiva granché, lasciando a tutti col fischio finale, un retrogusto dal sapore vagamente amarognolo. Una parte della tifoseria si abbandonava persino a qualche fischio di troppo, forse più di disappunto che di imputazione di qualsivoglia colpa. La squadra é questa, nel bene o nel male.

La tabella preventivata alla vigilia é pienamente rispettata. La posizione – 7ª o 8ª se computiamo la classifica avulsa nei confronti del Torino – forse é migliore dei punti ottenuti, 30, ad una media di 1,36 punti partita con proiezione di 52 finali, quota che pare rappresentare verosimilmente i valori della rosa a disposizione del mister. Certo, un DEULOFEU disponibile o un THAUVIN al 100% arricchirebbero ragionevolmente il carniere, ma SOTTIL sa bene che di necessità si fa virtù.

I fischi finali vero, paiono un tantino ingenerosi per un gruppo che in fondo non é stato messo sotto da alcuno, se non per i primi 60’ di Napoli. SOTTIL però deve comprendere che una vittoria assente da 5 mesi al Friuli, o la sola vittoria ottenuta allo scadere nelle ultime 14 gare (11 punti), in altre piazze avrebbe suscitato ben prima sussulti molto più assordanti. La squadra pare in salute atletica, forse dimostra inaspettatamente una certa disattenzione in fase di non possesso (MAKENGO sarebbe stato utile), mentre va largamente incoraggiato l’ingresso continuativo di PAFUNDI, deputato nel breve-medio termine a raccogliere il testimone da qualche compagno oggi più blasonato.

Siamo oramai entrati nella fase calda del torneo dove i punti stanno diventando più importanti del gioco. Un po’ di fortuna in più e il recupero di qualche giocatore importante, potrebbero sortire in breve soddisfazioni ad oggi vagamente latenti.

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