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Derby amaro, diverse occasioni ma zero gol

Covid e stadi vuoti stanno cambiando sensibilmente i paradigmi del calcio.
Monica Tosolini

Covid e stadi vuoti stanno cambiando sensibilmente i paradigmi del calcio. Il fattore casalingo sembrerebbe non essere più così rilevante come la storia sentenzia, e i gol a partita realizzati si sprecano. Un rimescolamento propedeutico alla sorpresa, forse al divertimento, una sorta di calcio “fuori dagli schemi”, con l’ineludibile aggravante peraltro, che comporta la visione innanzi ad un monitor; il profumo dell’erba domenicale per i tifosi canonici non sembra ahinoi ancora prossimo, salvo una parcellizzata presenza allo stadio da pianificare, peraltro dai contorni tutti da decifrare.

Per i bianconeri, l’Hellas Verona degli ex Badu, Barak e Faraoni, rappresenta l’atteso esordio stagionale. Riflettendo sull’organico, i recenti ingaggi di BONIFAZI e del Tucu PEREYRA (un gradito ritorno), possono alleviare solo in parte le giustificate preoccupazioni generate da un precampionato non troppo promettente. A GOTTI manca ancora un bomber di razza, e la candidatura di PUSSETTO (nemmeno in panchina nella gara del Watford), potrebbe solo parzialmente compensare la necessità realizzativa, fatto sta che nel giorno del debutto, dopo ben 45 giorni di preparazione, ci si presenta senza gli ultimi arrivi, senza MOLINA, le cui lungaggini burocratiche hanno dilatato i tempi di inserimento, e soprattutto privi dell’apporto di WALACE oramai pedina fondamentale del centrocampo, a causa di un risentimento nel corso della rifinitura della vigilia.

Persino il malcapitato TEODORCZYK, cui è stato preferito il folletto MATOS per la panca…, appare oramai abbandonato alle proprie sorti, finito in evidente odore di cessione, tanto da venir lasciato a casa. Nei 23 allora, dentro i giovani PALUMBO, COULIBALY, MICIN e BATTISTELLA, pronti ad offrire la propria freschezza atletica. NUYTINCK in fase di recupero dall’elongazione, forse pronto per mercoledì, rimane in panchina a disposizione del Mister. Unica nota veramente positiva della giornata, la presenza – chissà ancora per quanto – di Don Rodrigo (che ci duri….)!

Nell’altra sponda anche Juric dopo aver perso in fase di mercato tre elementi di spessore, incassa qualche assenza di rilievo, ma le qualità dei nuovi innesti, l’entusiasmo dei 3 punti conquistati seppur a tavolino contro la Roma, oltre ad intensità e bontà del gioco espresso oltre alla presenza di Barak che ben conosce le direttive tattiche di Mr.GOTTI, danno sufficiente fiducia agli scaligeri, rendendo al contempo la gara oltremodo insidiosa per i bianconeri.

Si parte con ARSLAN sistemato tatticamente davanti alla difesa e COULIBALY a correre ed inserirsi al suo fianco (a fare il FOFANÀ insomma), mentre sugli esterni gravitano TER AVEST a destra e ZEEGELAAR preferito a OUWEJAN, a sinistra. RDP c’è ma stenta in avvio di gara ad impradronirsi del ruolo. Le occasioni non sono molte, un paio per parte, ghiotte quelle sui piedi di Zaccagni e LASAGNA, oltre ad un legno colpito da BECÃO. La prima frazione si chiude con un nulla di fatto e gli ospiti forse un tantino più meritevoli ai punti.

Nella ripresa il Verona si gioca la carta Favilli, giocatore inseguito a lungo anche dai friulani. Il gigante di Livorno, sembra la brutta copia di Vieri, spesso le “prende” da DI MAIO, fa poche cose rimarchevoli, ma intorno al quarto d’ora basta una sua zampata in anticipo su BECÃO su imbeccata di Barak, per insaccare con un perfido tocco in diagonale su cui MUSSO nulla può. Il ceko autore dell’assist decisivo, non lesina plateali manifestazioni di gioia (come annunciato alla vigilia), a riprova di quanto i rapporti con i bn fossero ai minimi termini. Storia passata, e buona fortuna Antonin.

Passati in svantaggio gli uomini di GOTTI non esitano a riversarsi in attacco; il tecnico inserisce OUWEJAN, FORESTIERI, e sul finale la terza punta NESTOROVSKI, ridisegnando la squadra con un 4.3.3 piuttosto spregiudicato. Due, tre buone occasioni rifinite da OKAKA verso KL15 e COULIBALY meriterebbero in fondo miglior sorte, ma tant’è, la precisione del comparto offensivo, complice un terreno infido, si rivela una volta di più l’anello debole della catena. Due amichevoli oltre ad una gara ufficiale, 0 gol. Ogni commento appare superfluo…. A poco serve che Juric riconosca come più equo il pari, i primi 90’ non dicono bene ai nostri colori.

Creare 5/6 nitide palle gol, colpire due legni, può andare anche bene se si gioca fuori casa contro una squadra in salute, sprecarle tutte malamente no! Da anni l’Udinese non si avvale più di uno stoccatore alla Di Natale, che per anni ha in parte nascosto le crepe, forse però iniziare a cercarlo senza avere timore di investire qualche Euro, non sarebbe male. Personalmente ai cuginastri d’oltre Manica, non chiederemmo il prestito di Deulofeu (l’ex Barça forse ignora anche esista Udine…), ci basterebbe un DEENEY qualsiasi, anche reduce da infortunio! Frustrante per GOTTI creare occasioni senza essere in grado di concretizzare alcunché. Lapadula tanto per fare un esempio, andando ad indagare sulle rivali, non sarà un fenomeno, non costituirà un investimento da plusvalenza per carità, ma con 4 milioni circa, il Benevento se l’è aggiudicato, e i campani tanto per gradire, complice il suo ingresso, hanno ribaltato il punteggio andando ad espugnare nientemeno che Marassi sponda Samp.

Lo Spezia che mercoledì misureremo al Friuli oltre al Crotone, due neopromosse indiziate alla retrocessione, forse non investiranno a sufficienza per salvarsi, pur tuttavia rappresenterebbe un grave errore in questa stagione far corsa sui giallo-rossi di Pippo Inzaghi, poichè se gli uomini messigli a disposizione sapranno riversare in campo, solo una metà dell’entusiasmo capace di infondere l’ex bomber di Juve e Milan, allora saranno dolori quando ci si accorgerà che 40 punti canonici potrebbero rivelarsi insufficienti a raggiungere l’obbiettivo stagionale.. L’Udinese un mese fa era squadra con potenziale da 48/50 cui, sono stati tolti SEMA e FOFANÀ, salvo sostituirli con OUWEJAN, ARSLAN forse PEREYRA, senza peraltro ancora conoscere le sorti finali del Diez…

Ogni giorno che passa continua per di più ad illudere i tifosi sulla permanenza del 10 in Friuli ancora per un anno, certo è che: primo, PEREYRA non puó essere considerato il suo naturale sostituto, secondo, diventa sempre più problematico reperire ed inserire in rapidità un potenziale sostituto del campione di Sarandì. PUSSETTO va anche bene, purtroppo rischia di non essere elemento sufficiente alla causa. In avanti serve un bomber tale da garantire la doppia cifra, oltre ad un RDP che si cali sin da subito, qualora rimanga, all’idea che un ulteriore anno positivo in bianconero, potrebbe lanciarlo definitivamente verso l’olimpo del mondo pallonaro, un orbita di livello superiore, un calcio appunto da Campioni. La difesa sembra a posto con l’aggiunta di BONIFAZI che non farà rimpiangere EKONG. In merito al centrocampo, da sempre nodo nevralgico, ci sarà da lavorare ancora a lungo per trovare i giusti equilibri, attendiamo il completo recupero di WALACE e JAJALO nell’immediato, MANDRAGORA nel medio termine, PEREYRA nel giusto ruolo, anche se sia ARSLAN che COULIBALY ci hanno lasciato una discreta impressione. In fondo manca un solo vero tassello, troviamolo!

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