Home » Cause di una crisi inattesa

Cause di una crisi inattesa

Gli elementi per farcela vanno scovati al più presto
Redazione

Mentre la nazionale campione d’Europa prova a giocarsi l’agognata partecipazione all’europeo in quel di Londra, e Corona sembra pronto a spoilerare il marcio del calcio “de noartri”, arriva il tempo per significativi bilanci di stagione, peraltro coperta oramai per un  quarto della propria entità.

La delusione dell’avvio di torneo appare diffusa tra la tifoseria, né immaginiamo possa far dormire sonni tranquilli alla proprietà.

La “pareggite” non sarà paragonabile alla ludopatia capace di ammantare alcuni insospettabili, ma é pur sempre un male da debellare quanto prima, quantomeno negli intenti.

Passiamo ad analizzare didascalicamente dati e situazioni stagionali che dimostrano debolezze incontrovertibili.

– Si corre poco (specie senza palla); la media di 105,5 km a gara é tra le più basse in A

– Troppi tocchi (tempi gioco). Molti giocatori tendono a toccare la palla ripetute volte nella medesima azione, penalizzando la velocità della palla, perdendo di fatto importanti tempi di gioco

– La prevedibilità del modulo – 352 fisso – limita la sorpresa oltre a garantire agli avversari un plus tattico non trascurabile

– la mancanza “voluta” di pressing oltre a quella nel non saper (o voler) cambiare scacchiere tattico in corsa, consente agli avversari una maggiore tranquillitá nell’impostare gioco da dietro.

– l’ardore oltre all’approccio “cattivo” alla gara, comunque a seguito di una settimana impegnativa d’allenamento, non si vedono tradotti adeguatamente nel rettangolo di gioco. Una volta si usava il termine “mangiare l’erba”… Al rientro dagli spogliatoi, spesso si nota come la squadra cali sorprendentemente di tono e si conceda all’avversario.

Inutile marcare come le prime dieci gare dell’anno passato sembrino oramai un lontano ricordo sbiadito.

– le conclusioni sono alquanto deludenti con una qualità realizzativa irrisoria (3% su 110 tiri – la Juve con gli stessi tiri segna 4 volte di più…). Lucca, l’ariete d’attacco ad oggi é il leader delle “big chances” mancate (6)!

– molte anche le disattenzioni nella fase difensiva dove l’errore grave non manca mai, vedi SILVESTRI con il Genoa, o EBOSELE con il Napoli, generando situazioni che consentono all’avversario di sbloccare il risultato oltre a mettere la gara in salita

4 reti di cui un’autorete (Genoa) non testimoniano di un’attacco propriamente prolifico – 110 tiri scagliati verso la porta avversaria – hanno prodotto troppo poco per garantire una posizione di classifica migliore.

– 5 pari su 8 gare chiuse in pareggio, non indicano propriamente una mentalità cosiddetta “vincente

– i tanti acquisti perfezionati caratterizzati da elementi ahinoi dal valore non proprio esorbitante (la fascia oscilla dai 3 ai 5 milioni o meglio a parametro zero), oggi non sembra condizione sufficiente a reperire talenti pronti per la A. Vanno spesso attesi alla maturazione tecnico-tattica e questo appare un limite non indifferente. Quest’anno siam partiti con DEULOFEU, EHIZIBUE ed EBOSSE tra i potenziali titolari ma infortunati di lunga degenza, oltre ad andare a pescare un BRENNER ed un DAVIS indisponibili almeno sino ad oggi. Scelta approssimativa negli acquisti o tanta sfortuna?

– infortuni a ripetizione con anche 10 indisponibili a gara, caratterizzati poi da recuperi infinitamente lunghi, indicano una situazione in parte allarmante. Quali le cause ?

– società in difficoltà con giocatori complicati da sostituire ( vedi BECÃO e PEREYRA) la cui assenza non viene adeguatamente sostituita.

– poco possesso palla – si superano di poco i 24’ (17ª) a match – indica che personalità e gioco son ancora lontane a venire 

– i punti conquistati (5) attraverso 5 pareggi, si sono ottenuti con squadre sulla carta deboli (Salernitana, Frosinone, Cagliari, Genoa, Empoli), tutte presumibilmente in lotta per non retrocedere

– gli approcci alle gare appaiono inopinatamente incerti qualora si pensi al lavoro settimanale. I rientri dagli spogliatoi per i secondi tempi… statisticamente (come la passata stagione) un dramma; manca abilità a motivare?

– tatticamente la squadra non riesce ad evitare gravi errori individuali, oltre a pericolosi tiri da fuori area e passaggi filtranti (vedi Salernitana, Fiorentina o Genoa)

Queste le possibili cause , ma i rimedi?

Li conoscessimo saremmo seduti forse al posto del mister, tuttavia qualche indicazione gradiamo esplicitarla…

La squadra tatticamente sembra più idonea ad un 3421 con due trequartisti (SAMARDZIC e THAUVIN) pronti ad innescare la punta più capace di raccogliere fantasia ed estro generato da due giocatori di qualità. PAFUNDI o PEREYRA potrebbero sostituire il primo dei due, o entrambi, in debito di energie. In mezzo i due più abili nell’interdire (WALACE, LOVRIC o PAYERO e il Tucu) all’occorrenza dovrebbero intercettare le linee di passaggio avversarie. Nelle fasce EBOSELE, AKÈ, o PEREYRA a destra, KAMARA o ZEMURA a sinistra attraverso l’applicazione di “45’ feroci” a testa, potrebbero garantire spinta a profusione. Dietro considerato la titolarità presunta di BIJOL e PEREZ, il braccetto di sinistra spetterebbe a chi più in forma tra KRISTENSEN, KABASELE o MASINA. SILVESTRI dopo qualche amnesia di troppo dovrebbe garantire a stretto giro, il rendimento che lo ha elevato a migliore dei suoi nella stagione passata. I soli BIJOL e SAMARDZIC sembrano al livello della stagione passata, perché?

Ovviamente l’aspetto tattico diventa rilevante qualora, corsa concentrazione e fame permangano quali elementi indifferibili.

Sta al mister dunque dimostrare che tali valori sono materia costituente dei ragazzi operanti alle proprie dipendenze.

Con il Lecce mister SOTTIL sa bene che anche un ulteriore pareggio sarebbe difficilmente tollerato. 

È ora di dimostrare che i 18 giorni di lavoro son serviti a svoltare.

AM

Articoli Correlati

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia