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Torino-Genoa 0-0

Va in scena uno dei pochi 0-0 stagionali in serie A, risultato che rispecchia esattamente l'andamento della partita.
Monica Tosolini

Va in scena uno dei pochi 0-0 stagionali in serie A, risultato che rispecchia esattamente l’andamento della partita. Torino e Genoa si fronteggiano soprattutto sul piano atletico, con moltissimi duelli fisici, mai nelle zone nevralgiche. Pochi tiri verso le porte, un palo di Zappacosta nel secondo tempo, un risultato che giova molto di più al Genoa. Toro malato di pareggite, ma per salvarsi va bene anche così.

LA PARTITA

Nicola il motivatore mantiene fede alla sua attitudine, mette in campo una squadra tutta basata sulla determinazione e la forza di volontà. Due-tre passaggi e appena possibile ecco la ricerca dei due attaccanti, più lucido Belotti e meno presente Zaza, protagonista di scelte un po’ avventate nelle sue giocate. Ballardini lo stratega risponde con uno schieramento che invece le punte le cerca con il contagocce, privilegiando il possesso palla e la grande attenzione all’equilibrio. Un modo arrotondato per dire che la partita non è affatto divertente, che le difese fanno il loro dovere ma la fluidità del gioco va ricercata da altre parti. Tiri in porta nei primi 45 minuti: uno. E’ un sinistro di Czyborra al termine di una delle poche azioni ben orchestrate dagli uomini di Ballardini: Sirigu si oppone con i piedi a un diagonale un po’ troppo centrale. L’allenatore genoano però sembra soddisfatto alla fine del primo tempo, giocato comunque in maniera sensata e intelligente. C’è solo una sbavatura che intacca l’ottimismo di Ballardini, una mezza ingenuità di Radovanovic che si fa sorprendere alle spalle di Belotti. Il Gallo punta la porta con decisione ma viene murato da una chiusura strepitosa di Goldaniga. Certo non è il Genoa devastante delle scorse giornate, ma sicuramente l’assenza di Badelj influisce e la timidezza di Rovella penalizza il fluire delle azioni. Ballardini prova a elevare la cifra offensiva della sua squadra, rinunciando a un inesistente Pandev per dare spazio a Shomurodov. Ma è invece il Toro a crescere all’inizio della ripresa, soprattutto con le iniziative di Ansaldi sulla sinistra che se non altro ottengono il risultato di tenere in allarme la retroguardia genoana. Ansaldi prova anche la soluzione personale, non prima di aver visto Zappacosta centrare la base del palo con una conclusione dalla distanza. Per i venti minuti finali. Nicola invece porova a puntare sulla qualità tecnica di Verdi e Baselli. Ma poi alla fine il pareggio può andare bene a tutti, sia a Nicola che cerca ancora la sua prima vittoria in campionato sia a Ballardini che comunque non intacca la sua aura di mago della mezza classifica. Il cammino del Genoa resta prodigioso da quando l’allenatore romagnolo è tornato per la quarta volta in panchina, quello del Toro continua a essere tutto in salita ma Nicola lo sapeva dall’inizio e allora meglio adottare la politica dei piccoli passi.

LE PAGELLE

Radovanovic 6 – Per essere un ex centrocampista ha imparato bene a usare la forza, il duello con Belotti è tutto impostato su quella. Ma a volte pecca di ingenuità.

Rovella 5,5 – Il futuro è sicuramente suo, ma avere in mano le chiavi di una squadra è una grande responsabilità per un ragazzo così giovane.

Goldaniga 6,5 – Entra a freddo per l’infortunato Criscito, entra bene in clima partita e quasi subito si esibisce in una chiusura magistrale su Belotti.

Singo 5 – Spesso elogiato durante questa stagione, trova stavolta difficoltà non indifferenti contro una squadra bene organizzata e contro un avversario diretto attento come Czyborra. Veloce e dinamico, ma i cross gli riescono tutti male.

Zaza 5 – D’accordo puntare tutto sul cuore in perfetto stile Toro, ma qualche idea di giocata non è esattamente quello che Nicola si aspetta da lui.

Belotti 6 – C’è di buono che quando non è al massimo delle sue possibilità e non riesce nei capolavori che gli erano consueti una volta, almeno sfrutta la sua forza fisica per dare un contributo quantitativo.

Czyborra 6,5 – Una delle rivelazioni di questo campionato tra i giocatori di fascia sinistra, ruolo che svolge con acume tattico e anche con quel dinamismo che serve sempre.

Destro 5,5 – Reduce da un periodo in cui in ogni partita era almeno un gol, si ritrova lontano dal resto della squadra e non riesce mai a rendersi pericoloso.

Ansaldi 6,5 – Continuità di contributo quantitativo e qualitativo sulla fascia sinistra.

IL TABELLINO TORINO-GENOA 0-0 Torino (3-5-2): Sirigu 6; Izzo 6,5, Nkoulou 6,5, Bremer 6; Singo 5, Lukic 6 (26′ st Baselli 6), Rincon 6 (34′ st LInetty sv), Mandragora 6, Ansaldi 6,5 (34′ st Murru sv); Zaza 5 (26′ st Verdi 5,5), Belotti 6. All.: Nicola 6. A disp.: Milinkovic-Savic, Rodriguez, Gojak, Bonazzoli, Ujkani, Lyanko, Buongiorno.

Genoa (3-5-2): Perin 6: Masiello 6, Radovanovic 6, Criscito sv (18′ pt Goldaniga 6,5); Zappacosta 6, Zajc 6,5, Rovella 5,5, Strootman 6,5, Czyborra 6,5; Destro 5,5 (31′ st Pjaca sv), Pandev 5 (1′ st Shomurodov 6). All.: Ballardini 6. A disp.: Zima, Ghiglione, Pellegrini, Zapata, Behrami, Scamacca, Marchetti, Onguene, Melegoni, Dumbravanu, Portanova.

Arbitro: Pasqua

Marcatori:

Ammoniti: Bremer, Izzo (T), Criscito, Rovella, Goldaniga, Radovanovic (G) Espulsi:

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