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Nicola: inizia un mini campionato, servono umiltà e passione

In casa Genoa è il giorno della presentazione di Davide Nicola, terzo tecnico dopo Andreazzoli e Thiago Motta.
Monica Tosolini

In casa Genoa è il giorno della presentazione di Davide Nicola, terzo tecnico dopo Andreazzoli e Thiago Motta. “E’ come far finta di ripartire da zero: un mini-campionato dove dobbiamo farci trovare pronti – le sue parole – Servono la giusta umiltà, il giusto coraggio e la dedizione al lavoro. L’aspetto emotivo è fondamentale, non si può fare nessun lavoro senza passione”. Sui tifosi: “La nostra gente ci darà una mano”.

Undici punti in sole 17 gare è il magro bottino del Genoa, ultimo in campionato a 4 punti dalla salvezza. Tocca a Nicola, che conosce benissimo l’ambiente, dare la scossa per recuperare punti in classifica. “Le impressioni sono assolutamente positive ma perché io arrivo in modo semplice per lo spirito di appartenenza che provo per questa piazza e per questa gente – ha spiegato -. Il momento è delicato ma che ci deve dare una spinta per compiere qualcosa di importante”.

La parola d’ordine è “equilibrio”. “Mi sono reso conto, o meglio ho potuto constatare l’idea che mi ero fatto da fuori. Ci sono giocatori con qualità importanti però i dati non mentono. E’ una squadra che ha cambiato molti modi di stare in campo – ha aggiunto -. E’ una squadra con l’indole di proporre gioco ma che non ha un vero e proprio equilibrio secondo le mie idee di calcio. E’ chiaro che 35 gol subiti sono troppi, 17 gol fatti non sono molti. E’ chiaro che il Milan con gli stessi gol fatti ha 10 punti in più. Ho visto una squadra vogliosa e che si è messa a disposizione. E’ chiaro che non saremo perfetti, è chiaro che ci saranno cose che in cinque giorni non cambi ma non ci si deve focalizzare sui difetti. Dobbiamo guardare i nostri pregi e fare una strategia per i giocatori che abbiamo. Abbiamo la possibilità di fare tre partite e serviranno anche a fare una valutazione complessiva di tutta la rosa. Non sono un allenatore che ha un’idea sola, ma ho i miei principi. Io voglio conquistare spazi e arrivare in area di rigore mantenendo un equilibrio quando si attacca e quando si difende. Abbiamo bisogno di un’assoluta consapevolezza da parte di tutto il gruppo di lavoro ma si sono messi tutti a disposizione”.

Il neo allenatore chiama a raccolta i tifosi. “C’è il rischio di non avere la necessaria tranquillità. Il nostro stadio però è importante e chi capisce quanto la gente porta può perdere tutte le paure. Sono stra-convinto che la nostra gente ci darà una mano. Noi dobbiamo essere consapevoli che non possiamo avere tutto e subito ma esistono delle priorità. Serve la giusta umiltà, il giusto coraggio e la dedizione al lavoro. L’aspetto emotivo è fondamentale. L’atleta, il gruppo, lo staff che si accorge che qualcosa che non funziona deve lavorare per migliorare cosa non funziona”.

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