L’Italia diventa tutta zona rossa. Lo ha annunciato poco dopo le 21.30 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Non c’è tempo“, ha detto il premier. “I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, dei ricoveri e delle persone decedute. Ai loro cari va tutta la nostra vicinanza. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa, per il bene dei nostri genitori e nonni. Abbiamo deciso per questo di adottare misure ancora più forti e stringenti, per riuscire a contenere ancora di più l’avanzata del Coronavirus. Pur contemperando anche altri interessi, la salute pubblica è il bene primario“.
“Per questo sto per firmare un provvedimento – che entrerà i vigore da martedì 10 marzo – che possiamo sintetizzare con #iorestoacasa. L’Italia sarà tutta ‘zona protetta’. Da evitare, quindi, ogni spostamento salvo per ragioni comprovate di lavoro, casi di necessità o motivi di salute. Aggiungiamo un divieto degli assembramenti all’aperto e nei locali aperti al pubblico. Capiamo la voglia di socialità, specie dei giovani, ma non ci possiamo più permettere queste occasioni di aggregazione“.
“Non è facile e sono consapevole della responsabilità e della gravità delle decisioni. Lo facciamo per proteggere tutti noi, specie i più fragili. La nostra civiltà si basa sulla tutela di tutti e non possiamo abbassare la guardia. Noi tutti abbiamo questa responsabiltà. Penso anche al personale sanitario che sta facendo di tutto per garantire l’assistenza, mettendo a rischio anche la propria salute”.
“Il nostro futuro è nelle nostre mani. Ognuno deve fare la propria parte. Da domani varranno per tutta la Penisola le misure stabilite per la Lombardia e le altre 14 province”.
“Per quanto riguarda lo sport: non c’è ragione per cui proseguano gare e manifestazioni, penso al campionato di calcio. Non consentiremo neppure che possano utilizzate le palestre“, ha concluso Conte.
Le scuole di ogni ordine e grado e le Università saranno sospese fino al 3 aprile ha poi aggiunto il premier rispondendo alle domande dei giornalisti. Attenzione: bisognerà giustificare i propri spostamenti. Sarà possibile farlo, come previsto dal precedente Decreto e dall’ordinanza della Protezione civile, con autocertificazione. “Ma le dichiarazioni non veritiere espongono a un ulteriore reato, ovvero quello di falsa certificazione, che si aggiune a quello di uno spostamento non giustificato”, ha detto Conte.